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Martedì, 23 Aprile 2024
Emergenza fame

Nel mondo ogni 15 secondi un bambino muore perché non ha da mangiare

Povertà, conflitti, cambiamenti climatici e la pandemia hanno aggravato la situazione: l'allarme di Save the Children

"Emergenza fame" per quasi sei milioni di bambini. Tra la pandemia e i cambiamenti climatici, fame e malnutrizione sono cresciuti a livelli mai raggiunti prima e sono sempre di più le aree del mondo in cui milioni di bambini vivono sull'orlo della fame. Ogni anno nel mondo muoiono più 5 milioni di bambini e quasi la metà, oltre 2 milioni in tutto, muoiono anche a causa della malnutrizione: uno ogni 15 secondi. Questa la denuncia drammatica di Save the Children, che ha lanciato un appello urgente per contribuire ad evitare che centinaia di migliaia di bambini muoiano di fame.

"L'aumento previsto della malnutrizione nei prossimi mesi è così rapido e ampio che è come se in pochi mesi tutti i bambini italiani al di sotto dei cinque anni fossero colpiti dalla più grave forma di malnutrizione", dice Daniela Fatarella, Direttrice Generale di Save the Children. "Un bambino su tre nel mondo oggi è denutrito, e per la prima volta dopo decenni, fame e malnutrizione infantile sono in aumento, con molte famiglie e comunità che faticano a procurarsi cibo nutriente a sufficienza per i propri figli. La crisi climatica, la pandemia e il dilagare dei conflitti sono diventati per i bambini un mix pericolosissimo che ha annullato i progressi ottenuti in decenni contro la mortalità infantile e ha portato i livelli di fame e malnutrizione a un livello mondiale mai raggiunto prima. Se non si agisce immediatamente, migliaia di bambini potrebbero morire, invertendo per la prima volta la curva dei progressi ottenuti finora".

Nel mondo di oggi c'è abbastanza cibo per sfamare tutti se distribuito in modo equo ma ancora milioni di persone soffrono fame e malnutrizione. I cambiamenti climatici, le guerre e la pandemia hanno avuto un impatto profondo su raccolti, bestiame, prezzi di cibo e mezzi di sussistenza e i bambini, come sempre, sono i più esposti alla crisi. La chiusura delle scuole a causa del Covid-19, spesso unico luogo dove i bambini riuscivano ad avere un pasto sicuro, ha avuto un impatto enorme sulla possibilità per i bambini di accedere a cibo a sufficienza. Si stima che il 60% delle persone e l’80% dei bambini che soffrono la fame nel mondo viva in paesi in cui vi sono conflitti in corso, la maggior parte dei quali è causato da controversie sul cibo, sull'acqua o sulle risorse necessarie per produrli. Inondazioni, siccità, uragani e altri eventi meteorologici estremi avranno un impatto particolarmente profondo sui bambini vulnerabili e sulle loro famiglie.

"Emergenza fame" nel mondo: milioni di bambini sono a rischio

Senza nutrienti adeguati, i più piccoli non possono svilupparsi come dovrebbero. La malnutrizione acuta può portare a rachitismo, con danni irreversibili sullo sviluppo fisico e cognitivo del bambino, o alla morte. Il pianeta sta affrontando la più grave emergenza alimentare del 21esimo secolo e la situazione è critica in diverse parti del globo. I paesi più colpiti sono anche quelli più a rischio povertà: Somalia, Etiopia, Afghanistan, Siria, Yemen, India.

"Non possiamo voltarci dall’altra parte: un mondo che consente che vi siano bambini che muoiono di fame, è un mondo ingiusto e di fronte a tutto questo dobbiamo agire, altrimenti saremo tutti responsabili. Tutti possono fare qualcosa, a partire dalla comunità internazionale, dai donatori privati fino alle singole persone: siamo di fronte a un’emergenza e il contributo di tutti è fondamentale per poter evitare che anche solo un bambino in più perda la vita perché non ha avuto di che mangiare", denuncia Fatarella.

Fino al 31 dicembre sarà possibile donatore attraverso un sms o una chiamata da rete fissa al 45533 per dare cibo terapeutico, acqua e cure mediche a tenti bambini malnutriti. La campagna di raccolta fondi, che sarà sostenuta attraverso spazi televisivi su La7 e Tv2000, supporterà lo sviluppo di interventi di contrasto alla malnutrizione in Afghanistan, India e Somalia. Simbolo della campagna il MUAC, il braccialetto per la misurazione della malnutrizione dei bambini.

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