PROFUGHI / Italia

Emergenza profughi siriani, Bonino: "Italia farà la sua parte"

questa mattina quello dei profughi del conflitto in Siria è stato uno dei temi trattati dal ministro degli Esteri Emma Bonino, che l'ha definito un'emergenza alla quale la comunità internazionale "deve essere più attenta"

Redazione 28 agosto 2013 15:35

Sono sempre di più le persone in fuga dalla Siria in guerra, che vanno a sommarsi al "normale" flusso di immigrati e profughi che, lungo le rotte del Mediterraneo, sbarcano nel nostro paese. Secondo i dati forniti dal Viminale, in questi primi otto mesi del 2013 sono stati 2.872 i siriani arrivati in Italia. Proprio questa mattina, in un nuovo sbarco avvenuto nell'area di Siracusa, tra i migranti a bordo di un barcone c'erano 164 persone provenienti dalla Siria, tra le quali una cinquantina di bambini.

E proprio questa mattina quello dei profughi del conflitto in Siria è stato uno dei temi trattati dal ministro degli Esteri Emma Bonino, che l'ha definito un'emergenza alla quale la comunità internazionale "deve essere più attenta", a cui anche l'Italia può dare il suo contributo attraverso il decreto missioni.

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Ospite di RaiNews 24, la titolare della Farnesina ha ricordato le enormi dimensioni di questo problema. "Stiamo parlando di un milione di profughi in Libano, che è un Paese di quattro milioni di abitanti, di 600mila profughi che ho in parte visitato in Giordania e di un esodo massiccio recente dei curdi a nord della Siria", ha ricordato Bonino, "Penso che da questo punto di vista la comunità internazionale deve essere più attenta e più generosa".

"Noi stessi in Italia", ha aggiunto il ministro degli Esteri, "abbiamo adesso l'occasione del decreto missioni per intervenire, per quanto sia possibile, proprio per alleviare la tensione e il peso che questa enorme massa di rifugiati pongono a due stati già molto fragili, per mille ragioni, quali il Libano e la Giordania".

Ieri il ministro, nel suo intervento davanti alle commissioni Esteri congiunte del Parlamento, aveva spiegato che "il decreto è spesso accompagnato da linee di bilancio umanitarie e di cooperazione, credo che su questo dovremmo fare i conti per misurarci su quello che in governo e parlamento siamo disposti a fare". "Alcuni Stati membri europei - aveva aggiunto - si sono detti disponibili, ad esempio la Germania, ad accogliere 5mila siriani. E' un gesto simbolico ma importante".