La Emirates ha paura dei missili: stop ai voli sull'Iraq
Anche se al momento non ci sono prove sul possesso da parte dei jihadisti di missili capaci di abbattere un volo civile a un altitudine di crociera, secondo il Times gli Stati Uniti starebbero indagando su un possibile acquisto fatto dai combattenti dello Stato islamico nella vicina Siria
Una delle più grandi compagnie aeree del mondo, la Emirates, smetterà di volare nello spazio aereo iracheno per il timore di un attacco missilistico da parte dei jihadisti dell'autoproclamato Califfato islamico, che controllano vaste zone del paese.
Il presidente di Emirates, Tim Clark, ha detto al quotidiano britannico Times di non sentirsi "a proprio agio" con le condizioni di sicurezza in Iraq, dal momento che molti dei voli della compagnia passano sopra il territorio in mano ai jihadisti. Per questo avrebbe dato istruzione di cambiare la rotta dei voli. Emirates vola a Baghdad, Bassora ed Erbil.
Secondo Clark, altre compagnie seguiranno presto l'esempio di Emirates dopo che tutta l'industria ha iniziato a rivedere i propri parametri di giudizio riguardo al rischio di volare sopra zone di conflitto, a seguito dell'abbattimento del volo della Malaysia Airlines MH17 sui cieli dell'Ucraina.
Anche se al momento non ci sono prove sul possesso da parte dei jihadisti di missili capaci di abbattere un volo civile a un altitudine di crociera, secondo il Times gli Stati Uniti starebbero indagando su un possibile acquisto fatto dai combattenti dello Stato islamico nella vicina Siria.