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Martedì, 16 Aprile 2024
Un futuro fosco / Ucraina

La nuova crisi energetica in arrivo mentre la guerra in Ucraina si avvia alla svolta

I prezzi del gas in Europa potrebbero aumentare del 60% nel prossimo inverno

L'aumento dei prezzi spot in Asia, la chiusura di impianti di produzione e di linee di trasporto in Norvegia per interventi di manutenzione programmati fino a fine agosto e l'incremento delle temperature accompagnato dal calo nella generazione di energia eolica in Europa sono i fattori alla base della nuova fiammata dei prezzi del gas naturale che sulla piattaforma olandese Ttf è arrivato a scambiare a quota 243 euro al megawattora, con un balzo del 10% sulla chiusura precedente del future settembre.  Per arrivare al picco segnato finora bisogna tornare allo scorso 8 marzo, quando il metano si era portato a 247,69 euro al MWh in giornata per chiudere poi a 184,24 euro. Attualmente i flussi di gas dalla Russia sono stabili ma dal 27 luglio il gasdotto Nord Stream è utilizzato al 20% della sua capacità massima a causa dello stop a diverse turbine a gas e attualmente, solo una turbina rimane in condizioni di lavorare.

Cosa aspettarsi allora? Secondo una stima fatta dalla compagnia russa dell'energia Gazprom i prezzi del gas in Europa potrebbero aumentare del 60% nel prossimo inverno superando anche i 4mila dollari per mille metri cubi dopo che lo scorso marzo i prezzi hanno toccato i massimi storici a marzo sfiorando i 3900 dollari per mille metri cubi.

Per capire quanto le previsioni più fosche si riflettono già da ora sui mercati basta guardare come già oggi il costo dell'energia elettrica abbia superato la soglia dei 540 euro al MWh sulla piazza di Lipsia, dove ha sede la Borsa Europea dell'energia (Eex). E se l'Italia non ride tutta l'Europa piange: in particolare il prezzo per la Svizzera è salito a 545,84 euro al MWh in condizioni normali e di 562,49 euro al MWh per le condizioni di picco. In Austria è di 555,13 euro in condizioni normali e di 575,33 euro in quelle di picco e in Germania è di 551,95 euro a condizioni normali e di 569,9 euro nei picchi. Livelli simili in Francia, dove vengono chiesti 552,85 euro al MWh in condizioni normali e 577,42 euro in condizioni di picco.

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La situazione in Ucraina

La crisi energetica rifletta anche la situazione di stallo nel conflitto tra Russia e Ucraina con gli invasori impantanati nel Donetsk. Intanto Mosca ha denunciato il sabotaggio in una base militare nella regione della Crimea che garantisce le linee di rifornimento sul territorio ucraino. Pennacchi di fumo nero sono stati visti martedì in una base aerea militare russa vicino all'insediamento di Hvardiyske. Sempre oggi il servizio di sicurezza russo ha accusato i "sabotatori" ucraini di aver ripetutamente fatto saltare in aria i tralicci dell'elettricità che partivano da un complesso di reattori nucleari nella regione di Kursk, nella Russia meridionale, a circa 90 km dal confine ucraino. Con la presa di vigore della controffensiva ucraina crescono i timori per la sicurezza della più grande centrale atomica d'Europa a Zaporizhzhia. Il disastro è a un passo.

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