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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Guerra all'Isis, l'annuncio dell'esercito iracheno: "Siamo entrati a Mosul"

La notizia confermata all'Ansa dal generale Mohamad. Almeno cinquemila jiahdisti sarebbero pronti alla battaglia finale, secondo stime del Pentagono

Le forze speciali irachene hanno sfondato il fronte orientale e sono riuscite ad entrare a Mosul. Lo ha annunciato il generale Wissam Araji, dei servizi anti-terrorismo addestrati dagli Stati Uniti. L'Ansa ha contattato telefonicamente a Baghdad il generale iracheno Mohamad, che ha confermato che le truppe sono entrate in città attraverso Gagjali, il primo sobborgo ad est del centro della roccaforte del Califfato.

Secondo le stime dell'Onu, l'agglomerato urbano di Mosul conta circa un milione e mezzo di abitanti, mentre dal Pentagono valutano che in città siano asserragliati dai 3.000 ai 5.000 jihadisti.  Intanto fonti locali riferiscono che il Califfato ha assediato la città millenaria di Anah (l'antica Anatha), nei pressi del confine con la Siria, dove "settemila civili, in gran parte donne e bambini, sono assediati dall'Isis che impedisce loro di uscire dalla città perché li vuole usare come scudi umani", ha detto il responsabile del distretto di Anah, Saad Awad. 

La coalizione internazionale avanza verso Mosul | ANSA

L'imminente caduta di Mosul potrebbe far rientrare in Europa centinaia di miliziani del Califfo e per questo motivo le autorità tedesche hanno lanciato una specifica allerta attentati. Il capo dell'ufficio federale tedesco per la Costituzione (BfV), Hans-Georg Maassen, ha dichiarato che, se da un lato la presa dell'importante cittadina da parte delle forze curdo-irachene e internazionali  è certamente un fatto positivo, bisogna valutare la possibilità che "i sostenitori del Califfo possano tornare in Europa e lanciare attacchi violenti", pur rassicurando sul fatto che al momento non ci sono minacce dirette contro la Germania. In ogni caso, ha concluso Maasen, i servizi di sicurezza berlinesi sono pronti a prevenire e fronteggiare "diversi scenari", compresi i casi in cui "combattenti ben addestrati possano entrare in azione organizzando in simultanea attacchi suicidi o atti terroristici con fucili d'assalto".

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