Il giallo delle esplosioni in Crimea: cosa cambia nella guerra in Ucraina
Kiev ha smentito che le forze ucraine abbiano attaccato la base aerea russa a Saki, ma se ci sono dubbi sulle armi e le modalità dell'attacco, un video girato vicino a Novofedorivka esclude la versione dell'esplosione di munizioni alla base: turisti in fuga, non c’è più un singolo centimetro quadrato di Ucraina dove i russi possono sentirsi al sicuro
Un mistero, per adesso. Il ministero della Difesa ucraino ha smentito che le forze di Kiev abbiano attaccato la base aerea russa di Saki, in Crimea. "Il ministero della Difesa non conosce la causa delle esplosioni e degli incendi", riferisce il sito di Ukrainska Pravda. Il ministero avverte inoltre che l’episodio "può essere utilizzato da un paese terrorista (la Russia, ndr) in una guerra dell’informazione". In precedenza un alto funzionario militare ucraino, citato dal New York Times, aveva detto che erano stati gli ucraini ad attaccare la base. Ma non ci sono conferme ufficiali sul fatto che l'Ucraina abbia colpito il territorio della Crimea dall'inizio dell'invasione russa, né probabilmente ne arriveranno. Procediamo con ordine.
Cosa è successo in Crimea
Una persona è morta, sei sono rimaste ferite dopo le esplosioni in Crimea. Lo ha reso noto ieri sera colui che Mosca considera il capo della penisola ucraina annessa dalla Russia, Sergei Aksyonov, che ha alzato oggi il livello di "minaccia terroristica" sulla zona. Nel pomeriggio di martedì ci sono state segnalazioni di diverse esplosioni nella base aerea militare russa di Saki a Novofedorivka, nella penisola di Crimea. Testimoni locali hanno detto all'agenzia Reuters di aver sentito almeno 12 esplosioni, a partire dalle 15:20 circa ora locale.
Il ministero della Difesa russo inizialmente ha affermato che non ci sono stati feriti e che non si trattava di un attacco, ma che munizioni sono state fatte esplodere nella base aerea. Questa la versione riportata anche da diverse agenzie di stampa russe. In seguito, l'agenzia di stampa russa Ria Novosti ha riferito che cinque persone erano state ricoverate in ospedale, compreso un bambino. Successivamente è stato detto che c'era un sesto ferito. Poi il bilancio si è aggravato.
Da notare che ci sono elicotteri russi, caccia e aerei della marina nella base aerea di Saki, secondo l'agenzia di stampa russa Tass. E' risaputo inoltre che molti attacchi sull'Ucraina di questi mesi siano partiti proprio dalla base di Saki. Il 24 febbraio Mosca ha lanciato un'invasione su vasta scala dell'Ucraina, utilizzando la Crimea come trampolino di lancio per spostare le truppe russe più in profondità all'interno dell'Ucraina. Novofedorivka e Saki si trovano a circa 50 chilometri a nord del porto di Sebastopoli, sede della flotta russa del Mar Nero che ha guidato il blocco della costa ucraina.
Passa poco tempo e il New York Times cita una fonte dell'esercito ucraino che afferma di essere dietro le esplosioni. Secondo tale fonte l'attacco alla base aerea è stato effettuato con armi di produzione esclusivamente ucraina. "Era una base aerea da cui gli aerei decollavano regolarmente per attacchi contro le nostre forze nel teatro delle operazioni meridionale", ha detto. Ma Mosca parla di "detonazione di diverse munizioni dell'aeronautica" che "ha provocato un'esplosione nel territorio dell'aeroporto di Saki".
Margarita Simonyan, una delle giornaliste più vicine a Vladimir Putin e direttore del media russo RT scrive su Telegram riferendosi a testimoni oculari che le esplosioni a Novofedorovka non sono avvenute dopo attacchi missilistici, ma quello che è successo è stato "un sabotaggio". "Credono non siano lanci (di razzi), ma sabotaggi", ha detto la "voce" del Cremlino.
C'è un video girato vicino alla base aerea di Novofedorivka che mostra due esplosioni separate praticamente simultanee. L'affermazione russa che ci sia stata un'esplosione di munizioni alla base, provocando esplosioni secondarie, è quindi probabilmente falsa.
Fonte Twitter/@Euan_MacDonald
La base aerea russa di Saki si trova ad almeno 222 km dalla più vicina posizione ucraina. La base è oltre il raggio dei sistemi missilistici Himars in dotazione a Kiev con le munizioni GMLRS. E' stato dunque un attacco con missili a lungo raggio? Possibile, ma certezze ce ne sono poche al momento. La prima opzione riguarda il possibile utilizzo da parte degli ucraini di missili balistici tattici Atacms. Da tempo si discute circa la possibile fornitura da parte degli Stati Uniti di tali sistemi, mai confermata però in via ufficiale da Washington. Questi missili, lanciabili dai sistemi lanciarazzi Himars, hanno un raggio d'azione che varia dai 200 ai 300 chilometri e ciò spiegherebbe la profondità dell'attacco delle forze di Kiev. Da giorni circolava la notizia, non confermata, dell’arrivo in Ucraina degli Atacms, armi che possono colpire con molta precisione. Oppure il missile potrebbe essere una versione terrestre del Neptune che gli ucraini dicono di avere già usato contro la nave ammiraglia Moskwa. Altra ipotesi riguarda l'azione di uno o più gruppi di sabotatori ucraini muniti di droni commerciali, sul modello dell'attacco condotto, alcuni giorni fa, contro il quartier generale della flotta russa a Sebastopoli.
Cosa può cambiare
I contorni della vicenda sono ancora poco chiari. Se emergesse che l'Ucraina ha una qualche responsabilità in questo attacco, si tratterebbe di un'escalation significativa. Sarebbe il primo grande attacco contro un obiettivo all'interno della Crimea vera e propria.
Gli ucraini si sono avvicinati alla zona negli ultimi mesi: il "leader" della Crimea nominato dalla Russia aveva già riferito nelle scorse settimane che le forze ucraine avevano sparato su piattaforme di trivellazione petrolifera del Mar Nero nelle acque della Crimea, provocando diverse vittime. E alla fine di luglio, le autorità russe hanno affermato che un drone aveva colpito una struttura navale russa nella città di Sebastopoli, ferendone sei. La Crimea è riconosciuta a livello internazionale come territorio ucraino, ma la Russia governa la penisola da otto anni e le strutture statali e militari russe sono molto ben consolidate.
La Russia ha annesso la penisola di Crimea nel 2014. La Repubblica di Crimea è stata quindi incorporata come soggetto della Federazione Russa, ma non è riconosciuta a livello internazionale. Viene per questo considerata parte della linea rossa, ovvero quella linea oltre la quale, se suoerata, il conflitto scatenato dalla Russia in Ucraina salirebbe di livello.
La creazione di un corridoio terrestre che collega la Crimea alla Russia attraverso le aree occupate nell'Ucraina meridionale e orientale era uno degli obiettivi dell'invasione russa. Mosca ha dichiarato due mesi fa di aver raggiunto tale obiettivo e che l'esercito russo aveva "ripristinato" 1.200 chilometri di binari e aperto strade per consentire il "traffico a tutti gli effetti" tra la Russia, la regione del Donbass dell'Ucraina orientale e la Crimea. Anche la fornitura di acqua attraverso il canale della Crimea settentrionale - un'ancora di salvezza per la Crimea - è ripresa, ha affermato il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu.
Per il Cremlino, la Crimea ha uno status quasi "sacro", perché viene vista come terra "storicamente" russa che Mosca ha "riacquistato" trionfalmente nel 2014. Un attacco così profondo all'interno del territorio della Crimea sarebbe un grave imbarazzo per il presidente Putin, segnala Will Vernon, corrispondente della Bbc da Mosca. Se gli ucraini iniziassero ad attaccare sistematicamente obiettivi russi all'interno della Crimea, la risposta russa potrebbe essere violenta. Il mese scorso, l'ex presidente russo Dmitry Medvedev, ora vicepresidente del potente Consiglio di sicurezza, ha affermato che se la Crimea fosse stata attaccata, "il giorno del giudizio arriverà per tutti coloro che sono coinvolti". La Russia ha avvertito che qualsiasi attacco alla Crimea sarebbe visto come un'escalation e potrebbe provocare ulteriori attacchi alla capitale ucraina, Kiev. La Crimea è stata finora risparmiata dagli intensi bombardamenti e combattimenti di artiglieria che hanno avuto luogo in altre aree dell'Ucraina orientale e meridionale dal 24 febbraio.
Il Ministero della Difesa ucraino commenta intanto in modo sarcastico: "Si desidera ricordare a tutti che la presenza di truppe occupanti sul territorio della Crimea ucraina non è compatibile con l'alta stagione turistica", pubblicando su Twitter alcune immagini delle esplosioni. La Crimea è una popolare destinazione turistica per i russi. Da ieri molti turisti stanno lasciando la penisola in tutta fretta e code sono segnalate sulle arterie stradali verso nord. E da ieri è cambiato soprattutto qualcos'altro: non c’è più un singolo centimetro quadrato di Ucraina dove i russi possono sentirsi al sicuro.
The Ministry of Defense of Ukraine would like to remind everyone that the presence of occupying troops on the territory of Ukrainian Crimea is not compatible with the high tourist season. pic.twitter.com/PFl6jBzKh4
— Defense of Ukraine (@DefenceU) August 9, 2022