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Venerdì, 19 Aprile 2024
La decisione / Estonia

Il Paese che vieta l'ingresso ai turisti russi

In Estonia scattano le restrizioni: niente visti turistici, d'affari, sportivi o culturali. Il motivo è l'invasione russa dell'Ucraina. La Finlandia tentata dallo stop, ma spera in un'azione corale dell'Ue. La Germania frena. Cosa sta succedendo

Da oggi, 18 agosto, i turisti russi non possono più entrare in Estonia. Il divieto, annunciato nelle scorse settimane, entra in vigore ufficialmente. Niente visti turistici, d'affari, sportivi o culturali. Il motivo è l'invasione russa dell'Ucraina. I cittadini russi con visto rilasciato da un Paese Schengen, o che già soggiornano nell'area Schengen, possono comunque entrare in Estonia. Allo stesso tempo, i visti saranno ancora concessi in casi individuali, dall'Estonia anche per diplomatici russi e le loro famiglie e russi che visiteranno un parente stretto che è cittadino estone o residente di lungo periodo nel Paese. Secondo le autorità estoni, circa 2.500 cittadini russi attraversano ogni giorno il confine con l'Estonia, di cui circa la metà con visto turistico

La misura cade in un contesto di forte tensione internazionale, col presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy che chiede insistentemente agli stati UE di vietare i visti ai cittadini russi. Il ministro degli Esteri dell'Estonia Urmas Reinsalu ha sottolineato che "L'Ucraina sta combattendo nella guerra della Russia ormai da 175 giorni, difendendo il suo stato e il suo popolo, ma anche i valori e i principi amati da tutta l'Europa. In questo momento, dobbiamo concentrarci sull'assistenza alla difesa e avviare la ricostruzione per aiutare l'Ucraina a ripristinare il suo stato e il suo stile di vita".

Sulla stessa scia, ma in modo meno rigoroso, la Finlandia. Il Governo ha annunciato che a settembre il numero di visti turistici concessi ai russi sarà ridotto al 10% rispetto al numero attuale, anche se i visti per studio e lavoro non saranno limitati, così come quelli rilasciati sulla base dei rapporti familiari. La Finlandia vorrebbe una decisione corale a livello europeo, cosa che non arriverà. Il "no" della Germania a eventuali divieti è chiaro e difficilmente muterà. La parole del cancelliere tedesco, Olaf Scholz, non lasciano dubbi: "Questa è la guerra di Putin e per questo non concordo con l'idea". Per Scholz le misure punitive dell'Ue "devono essere dirette contro le persone che in Russia prendono le decisioni, e non contro tutti i russi".

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