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Martedì, 19 Marzo 2024

La storia della ragazza stuprata dal branco in un hotel di lusso

Una 18enne è stata drogata e violentata durante un happening al Fairmont Nile City del Cairo. Quattro uomini l'hanno stuprata e hanno scritto poi i loro nomi sulla sua schiena. C'è un video che racconta tutto

Quel venerdì 21 febbraio 2014 al ventesimo piano dell'hotel Fairmont Nile City c'era una festa a cui partecipavano giovani egiziani e stranieri. Egyptian Streets racconta che l'evento venne successivamente descritto come "indimenticabile", un vero e proprio happening a cui avevano partecipato anche ballerine poco vestite. Ma mentre alcuni festeggiavano in una stanza d'albergo si consumava uno stupro di gruppo: almeno quattro uomini violentavano una giovane priva di senso e dopo scrivevano i loro nomi sulla sua schiena mentre un quinto era lì a riprendere tutto per un video. 

Fairmont Incident: la storia della ragazza stuprata dal branco in un hotel di lusso del Cairo

Ma il 'Fairmont Incident', come viene chiamato oggi sui giornali egiziani, è rimasto nascosto per anni. Finché proprio il video non è finito sui social network: la procura del Cairo a fine agosto ha emanato nove mandati di cattura: tre uomini sono stati fermati in Libano, due sono stati bloccati all'aeroporto del Cairo mentre cercavano di lasciare il paese. Uno degli accusati è stato accusato di aver stuprato decine di donne.

La storia comincia in un afterparty privato tenutosi in una suite dell'hotel. La ragazza aveva all'epoca 18 anni. E' stata drogata e abusata sessualmente secondo il racconto di più fonti concordanti, mentre gli accusati hanno detto che lei era consenziente e consapevole di quello che stava accadendo. “L'hanno drogata, portata in una stanza e tutti gli altri partecipanti all'afterparty non hanno fatto nulla. Conoscevano la storia di questi uomini e non volevano essere coinvolti. Non li hanno fermati", ha raccontato una delle fonti. Ci sono poi delle foto che mostrano la vittima sdraiata su un divano con le braccia penzoloni mentre alcune bottiglie vengono posizionate sul suo corpo come se fosse un tavolo. 

Proprio quelle foto e il video sono state successivamente condivise tra un gruppo di amici e conoscenti anche non coinvolti nell'atto criminale. E anche i dettagli di un altro crimine simile sono stati condivisi con un'altra donna priva di sensi che per molto tempo non ha saputo di essere stata violentata. Ma da quando la storia ha cominciato a girare, chi l'ha condivisa ha ricevuto una serie di messaggi intimidatori. 

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Gli arresti delle donne che hanno denunciato il fatto

Ma c'è di più. Come ha raccontato Il Fatto Quotidiano, la scorsa settimana quattro ragazze che si erano presentate alla polizia per testimoniare sono state arrestate e accusate di "incitamento alla dissolutezza e danneggiamento dell'immagine dello Stato egiziano", oltre che di aver usato droga. Le giovani sono state sottoposte a esami per la rilevazione dell'uso di sostanze stupefacenti, i loro telefoni sono stati sequestrati e analizzati. 

Il motivo di queste intimidazioni è da ricercarsi nella necessità del regime di minimizzare la vicenda. Ma anche di proteggere i presunti autori del crimine, appartenenti ad alcune famiglie-bene del Cairo. Intanto uno degli accusati è scappato in un paese europeo. Ma se la procura dovesse emettere un mandato d'arresto, l'accusato potrebbe vedersi revocato il visto. "Sono fiduciosa, ma anche preoccupata per la quantità di minacce che potrebbero spaventare le vittime e anche chi ha fornito le prove", ha detto una donna egiziana a Egyptian Streets. "Dovrebbero essere gli accusati ad essere spaventati, non le vittime. Ma non ci fermeremo finché non avremo ottenuto giustizia". 

Fonte: Egyptian Streets →
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