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Martedì, 19 Marzo 2024
Corsa allo spazio / Regno Unito

Lo smacco spaziale del Regno Unito: fallito il primo lancio di satelliti della sua storia

Come già successo con il lanciatore italiano Vega-C a fine anno, il razzo di Virgin Orbit non è riuscito a raggiungere l'orbita bassa terrestre. Lì dove spadroneggia Space X di Elon Musk

C'era la folla delle grandi occasioni, con oltre 2mila persone radunate vicino allo Spaceport, in Cornovaglia, per assistere a un evento storico: il primo lancio di satelliti del Regno Unito nello spazio. Ma la missione è miseramente fallita: il razzo che trasportava i satelliti è scomparso dai radar poco dopo il lancio, facendo perdere il suo carico. Uno smacco anche economico, che potrebbe pesare sulle tasche del miliardario Richard Branson, dato che a occuparsi dell'operazione è stata la sua Virgin Orbit, la cui azioni sono crollate del 30% subito dopo la notizia.

La missione, ribattezzata "Start me up" dal titolo di un brano dei Rolling Stones, era partita dalla città costiera di Newquay, nel sud-ovest dell'Inghilterra, con il razzo LauncherOne di Virgin Orbit trasportato sotto l'ala di un Boeing 747, chiamato "Cosmic girl".  L'obiettivo era di schierare nove satelliti nell'orbita bassa terrestre, una zona dello spazio sempre più al centro delle mire dei Paesi più avanzati e dove, per il momento, la fa da padrone Space X di Elon Musk. L'Europa, come del resto la Cina, sta cercando di inserirsi in questo quasi monopolio del patron di Tesla, ma i risultati finora non sono stati entusiasmanti: lo scorso fine dicembre, il lanciatore Vega-C, costruito in Italia, non è riuscito a trasportare i due satelliti previsti nell'ambito di una missione Esa, l'agenzia spaziale europea.  

La stessa Esa faceva parte della missione britannica: uno dei nove satelliti trasportati da Cosmic girl, infatti, era stato cofinanziato dall'Unione europea. Gli altri, invece, comprendevano un esperimento di produzione in orbita della società Space Forge, e diversi cubesat (ossia dei nanosatelliti) del Regno Unito per la difesa e per lo studio dell'atmosfera terrestre. 

Non sono ancora chiari i motivi del fallimento del lancio della Virgin Orbit. L'operazione è iniziata come da programma alle 23,02 ora italiana del 9 gennaio con il decollo di Cosmic girl dalla Cornovaglia. Poco dopo la mezzanotte, l'aereo trasportatore ha sganciato il razzo LauncherOne mentre si trovava al largo della costa sud-occidentale dell'Irlanda. Il primo stadio del razzo ha funzionato come previsto, tanto che la società di Branson si era affrettata su Twitter a celebrare il successo della missione.

Il problema, però, è stato riscontrato nella fase successiva, quando il razzo si dirigeva verso l'Atlantico, in direzione dele isole Canarie. "Sembra che abbiamo un'anomalia che ci ha impedito di raggiungere l'orbita. Stiamo valutando le informazioni”, ha scritto Virgin Orbit sempre su Twitter rimuovendo il post precedente. A quel punto, c'è stata un po' di tensione tra gli spettatori in Cornovaglia e i 75mila che hanno seguito l'evento via streaming: qualcuno temeva che razzo e satelliti potessero schiantarsi a terra su zone abitate. Ma l'agenzia spaziale britannica ha assicurato che non ci sono mai stati rischi per le persone e che l'intero carico è caduto nell'Oceano Atlantico.

Adesso, il governo di Londra e Virgin Orbit valuteranno nei dettagli i problemi riscontrati con il primo lancio. L'agenzia spaziale britannica ha comunque annunciato che la missione non finisce qui: “Il lancio di un veicolo spaziale comporta sempre rischi significativi. Nonostante ciò, il progetto è riuscito a creare una capacità di lancio orizzontale presso lo Spaceport e rimaniamo impegnati a diventare il principale fornitore di piccoli lanci di satelliti commerciali in Europa entro il 2030, con lanci verticali pianificati dalla Scozia”, ha detto il direttore dell'agenzia, Matt Archer.

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