Usa, non incriminato l'agente che uccise il 18enne disarmato
Nessuna accusa nei confronti del poliziotto che ha sparato e ucciso Michael Brown, disarmato, lo scorso 9 agosto. La decisione del Gran giurì della contea di St.Louis ha fatto esplodere la rivolta "nera"
MISSOURI (USA) - Il Gran giurì della contea di St.Louis ha annunciato che Darren Wilson, l'agente che ha sparato e ucciso il 18enne disarmato Michael Brown il 9 agosto scorso a Ferguson, non sarà processato. La notizia è stata diffusa ieri sera dal pubblico ministero della contea, Robert P. McCulloch, dopo che nel pomeriggio era stato reso noto che i giudici erano arrivati a una decisione sul caso alcuni mesi dopo la loro prima riunione, il 20 agosto.
LA RIVOLTA - Fuori dal comando di polizia di Ferguson ci sono state proteste poco dopo l'annuncio con un centinaio di persone che hanno urlato slogan: "Dobbiamo tornare a combattere. Queste strade sono le nostre strade". Manifestazioni anche a St. Louis, a Denver, a Chicago e a New York, dove ad Harlem davanti alla National Action Network, del reverendo Al Sharpton, si sono ritrovate decine di persone per sostenere la famiglia Brown. Proprio i genitori del 18enne hanno detto di essere turbati dalla decisone del Gran giurì: Benjamin Crump, l'avvocato della famiglia, ha detto che i genitori stanno cercando di capire se si può fare qualcosa per cambiare questo sistema.
OBAMA PREOCCUPATO - Sulla questione è intervenuto anche il presidente degli Stati Uniti Barack Obama. "Non è un problema di Ferguson, è un problema dell'America. Serve una riforma della giustizia", ma questo non "giustifica la violenza". Il presidente ha chiesto di rispettare la decisione del Gran Giurì e di manifestare pacificamente; Obama ha ricordato che "negli ultimi decenni ci sono stati grandi progressi nelle relazioni razziali" ed ha invitato la polizia a usare moderazione con i manifestanti. Dopo essersi rivolto alle forze dell'ordine, chiedendo loro di "dare prova di moderazione".
Obama ha poi messo in guardia contro il tentativo di "dissimulare i problemi" legati al razzismo negli Stati Uniti. "Dobbiamo riconoscere che la situazione a Ferguson rinvia a sfide più importanti contro le quali il nostro Paese deve confrontarsi", ha sottolineato. "In troppe regioni del Paese c'è una profonda sfiducia tra le forze dell'ordine e le comunità di colore", ha insistito evocando "l'eredità della discriminazione razziale".
FERITO AGENTE DI POLIZIA - Un agente di polizia è stato ferito questa notte da colpi d'arma da fuoco a University City, sobborgo di St. Louis, vicino Ferguson, durante le violenti proteste contro la decisione del Gran giurì di non processare Darren Wilson, l'agente che ha sparato e ucciso il 18enne disarmato Michael Brown il 9 agosto scorso. Lo ha confermato la polizia di St. Louis, spiegando che le condizioni dell'agente non sono ancora conosciute.
FERGUSON BRUCIA - Nella città americana di Ferguson si è scatenata nella notte una vera e propria guerriglia urbana: almeno 12 edifici e decine di auto sono stati dati alle fiamme e le forze di polizia sono state fatte bersaglio di colpi d'arma da fuoco. Almeno trenta persone sono state già arrestate.