Filippine, jihadisti decapitano ostaggio canadese: "Hanno altri venti prigionieri"
E' allarme per le sorti degli altri ostaggi stranieri ancora in mano ad Abu Sayyaf dopo la brutale uccisione di John Ridsdel: l'uomo era stato rapito sette mesi fa
FILIPPINE - I jihadisti filippini di Abu Sayyaf hanno decapitato un ostaggio canadese, alimentando così il timore per la sorte degli altri venti ostaggi stranieri ancora nelle loro mani. La testa dell'uomo è stata trovata ieri in una località di Jolo, isola montuosa ricoperta da foresta situata nell'estremo Sud delle Filippine dove è più forte la presenza del gruppo islamista.
LA VITTIMA - Il premier canadese Justin Trudeau e le autorità filippine hanno identificato la vittima in John Ridsdel, un pensionato sessantenne che era stato rapito sette mesi fa insieme a un altro cittadino canadese e a due donne, una norvegese e una filippina. Sei settimane dopo il sequestro, i rapitori avevano diffuso un video degli ostaggi, chiedendo un riscatto di 21 milioni di dollari per ognuno dei tre cittadini stranieri.
DAL CANADA - Trudeau ha dichiarato che il Canada sta collaborando con le autorità filippine per catturare gli assassini di Ridsdel e liberare gli altri ostaggi. Le forze di sicurezza filippine hanno fatto sapere di aver creato checkpoint sull'isola di Jolo per cercare di limitare i movimenti dei miliziani.
GLI ALTRI OSTAGGI - Sono oltre 20 gli stranieri ancora in mano ad Abu Sayyaf, tra cui 18 marinai dell'Indonesia e della Malaysia. I miliziani terrebbero ancora ostaggio un cittadino olandese rapito nel 2012, mentre all'inizio del mese hanno liberato l'italiano Rolando Del Torchio. Di recente i leader di Abu Sayyaf hanno giurato fedeltà allo Stato islamico (Isis), ma secondo gli analisti l'organizzazione filippina sarebbe più interessata ai soldi dei riscatti.