Frank Zappa: 20 anni senza il "don Chisciotte del rock"
Alfiere del pensiero non allineato e genio musicale assoluto, morì di cancro poco prima di compiere 53 anni
Vent'anni fa, poco prima di compiere 53 anni, moriva stroncato dal cancro Frank Zappa, genio iconoclasta e "don Chisciotte del rock". Gli innumeravoli fans lo ricordano in queste ore sui social network e sono in programma oggi e nei prossimi giorni numerose iniziative nel mondo e in Italia per celebrarne il ricordo.
Nato a Baltimora da un padre italiano, di Partinico, e una madre mezzo francese e mezzo italiana, ma americana, inizia a occuparsi di musica nei primi anni sessanta quando inaugura con la compagna di allora un anomalo studio di registrazione, lo studio Z. Dopo una serie di assurde e rocambolesche vicende (la polizia arresta Frank e la sua compagna pensando che nello studio si girassero film porno) le prime incisioni della musica di Zappa con i Soul Giants. È la sua prima band, che si presto si ribattezza the Mothers (diventaranno a breve i Mothers of Invention).
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Il primo successo è Freak Out!, del 1966, un'opera destinata a sconvolgere e a condizionare profondamente tutta la scena rock (gli stessi Bealtles ammetteranno l'importanza di quel disco come fonte di ispirazione per Sgt. Pepper). Da quel momento, Zappa prosegue con i Mothers, o da solo, con la sua chitarra, una carriera iconoclasta e anticonformista all'eccesso.
La sua musica non è mai stata classificabile. Jazz, blues, musica classica, folk music fanno da sfondo a testi fulminanti e visionari, impastati di surrealismo e Dada, umorismo e satira politica bruciante.
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Alfiere del pensiero non allineato, gli anni settanta e gli anni ottanta lo vedono anche sulle barricate della politica a combattere il perbenismo a stelle e strisce ("scrivo musica perché l'America è brutta", disse una volta). Poco prima di morire, quando era già quasi spacciato per un cancro alla prostata, annunciò (o minacciò) di volersi candidare alla Casa Bianca: "Potrei mai far peggio di Ronald Reagan?". L'altra sua battaglia era quella contro la censura: memorabili gli scontri con il Parents Music Resource Center di Tipper Gore e con altri comitati dei genitori, che vedevano nella sua persona e nei suoi testi una vera e propria "incarnazione del demonio".