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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il conflitto e la propaganda / Ucraina

"Hanno bombardato casa nostra: mio fratello vive in Russia e non ci crede"

La storia di Ludmilla raccontata da Francesca Mannocchi su La7

Le bombe dell'esercito russo sono piovute anche su Mykolaïv, città di 470mila abitanti che si trova a soli 130 km da Odessa e può diventare strategica per le sorti della guerra. A Mykolaïv abitano anche Ludmilla e sua madre: entrambe le loro case sono state danneggiate dai bombardamenti e una delle due ha subito danni significativi. Le due donne però restano lì perché la madre di Ludmilla è anziana e non può muoversi. A raccontare la loro storia è stata la giornalista Francesca Mannocchi, nel corso dello speciale sulla guerra in Ucraina condotto da Enrico Mentana su La7.

Mannocchi è andata a Mykolaïv per vedere di persona i danni provocati dalle bombe russe e ha spiegato in trasmissione di aver trovato prove dell’uso di "cluster bombs", ovvero di bombe a grappolo, il cui utilizzo è esplicitamente vietato da una convenzione Onu. Il raid russo non ha risparmiato le abitazioni dei civili, come viene documentato nelle immagini girate dalla giornalista per La7. 

La storia di Ludmilla è significativa perché ci racconta della frattura che il conflitto sta causando all'interno delle stesse famiglie ucraine. Chi vive in Russia o è semplicemente filorusso stenta a credere che Putin stia sganciando bombe sui civili. "Ludmilla ci ha raccontato la notte in cui la casa è stata colpita" ha detto la giornalista nel corso della diretta di ieri su La7 riportando le parole della donna. "Mentre eravamo sulla porta per congedarci, ha detto: 'Mio fratello non ci crede'. Lui è ucraino, vive in Siberia, ma non crede a quello che raccontiamo. Non crede che casa nostra sia stata colpita, non crede che l'esercito russo colpisca le case dei civili, non lo crede neppure quando gli diciamo che è stata colpita casa nostra". Una storia resta una storia, ma a volte può essere rivelatrice. E in questo caso sembra testimoniare quanto la propaganda di Mosca si sia rivelata (finora) efficace nel presentare la guerra come una "operazione speciale" per "liberare" il popolo ucraino. Una tesi a cui molti russi o filorussi sembrano credere fermamente. 

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