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Giovedì, 25 Aprile 2024
Disastro nucelare / Giappone

Fukushima, paura per pozza radioattiva: "18 casi di tumore alla tiroide"

Gli esperti continano però a escludere un legame dell'aumento di casi di tumore con l'incidente nucleare. Ma intanto continuano le fughe di materiale radioattivo. Ed è il panico

Sono 18 i casi di cancro alla tiroide riscontrati in minorenni attraverso lo studio sull'impatto delle radiazioni di Fukushima sugli abitanti della zona "ma
non è stata accertata la connessione tra la malattia e il disastro atomico".

I test sono stati condotti su circa duecentomila persone di 18 anni o minorenni da un comitato di monitoraggio sulla salute degli abitanti della regione.

Rispetto al precedente monitoraggio, nel giugno scorso - riporta l'agenzia di stampa Kyoto News Agency - le diagnosi di tumore alla tiroide sono salite a 18 (6 casi in più), mentre i casi sospetti sono passati in questo periodo da 15 a 25.

Intanto l'autorità di controllo nucleare del Giappone ha valutato "livello 3", pari a "incidente grave" sulla scala internazionale degli eventi nucleari (Ines), la fuoriuscita di 300 tonnellate di acqua altamente radioattiva che si è verificata nei giorni scorsi nella centrale di Fukushima.

La classificazione al livello 3, su una scala che va da 0 a 7, corrisponde al "rilascio di grandi quantità di materiale radioattivo all'interno della struttura". Tuttavia, l'autorità ha deciso di chiedere anche il parere dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) prima di prendere una decisione definitiva.

Verdure e frutta deformi a Fukushima

L'incidente di Fukushima dell'11 marzo 2011 resta a livello 7, il più alto, corrispondente a "notevoli effetti sulla salute e sull'ambiente".

Come detto, rispetto al rapporto dello scorso giugno, redatto alla luce dei test condotti su un campione più ristretto di persone, sono sei i casi in più di tumore rilevati, mentre è passato da 15 a 25 il numero di casi sospetti.

Lo tsunami su Fukushima. Immagini inedite scattate direttamente dalla centrale

Gli esperti incaricati dalle autorità locali tendono a escludere che questi tumori siano direttamente correlati all'incidente atomico dell'11 marzo 2011. Alla luce di quanto avvenuto nel caso di Chernobyl, nel 1986, in Ucraina, per gli specialisti si può stabilire un nesso di causa ed effetto solo dopo 3 o 5 anni dal disastro.

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