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Giovedì, 28 Marzo 2024
Esteri / Vercelli

Funerali Lamolinara, Gattinara si stringe intorno a Franco

Oltre duemila persone hanno accompagnato il feretro del tecnico piemontese in chiesa. La bara circondata da otto corone. Monti alla famiglia: "Non vi lasceremo soli"

Gattinara (Vercelli). La chiesa del paese è gremita. Il feretro di Franco Lamolinara, tecnico rapito dieci mesi fa in Nigeria e morto durante un blitz per la sua liberazione, viene accolto da un lungo e straziante applauso.

Nessuna telecamera ad immortalare il momento. Così ha voluto la famiglia Lamolinara.

In prima fila, Anna, la moglie di Franco. Sulla bara, tante rose gialle e una maglia sulla quale amici e parenti hanno scritto pensieri ed emozioni per salutare il loro caro.

In rappresentanza del Governo, in tarda mattinata è arrivato nel vercellese il ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant'Agata mentre il presidente Mario Monti, che ieri è stato presso la camera ardente per portare il suo omaggio al tecnico, ha mandato un messaggio per far sapere che "non vi lasceremo soli".

Funerali di Franco Lamolinara

A quanto si apprende, sono otto le corone di fiori poste intorno alla bara collocata sull'altare, quattro delle quali istituzionali. Una è del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, una del prefetto di Vercelli, Salvatore Maffi, quindi quella del Governo e della Provincia di Vercelli.

Intanto c'è sempre più attesa per sapere dagli esperti del Ros da quale arma è partito il proiettile che è stato rinvenuto nello stomaco di Lamolinara. Intanto arrivano conferme sul fatto che il colpo mortale sarebbe quello sparato alla testa, anche se sarà impossibile capire la sequenza temporale dei quattro colpi.

Ad alimentare polemiche contro Londra, nel tardo pomeriggio sono arrivato le dichiarazioni di Massimo D'Alema, presidente del Copasir, per il quale l'operazione che ha portato alla morte di Lamolinara non è stata un blitz "ma una battaglia di un'ora e mezza, un'operazione non ragionevole". Per questo, ha spiegato D'Alema al termine dell'audizione del direttore dell'Aise (Agenzia informazioni e sicurezza esterna), il generale Adriano Santini, c'è "la necessità di un ulteriore chiarimento con le autorità britanniche".

 

 

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