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Giovedì, 25 Aprile 2024
verso oriente

Gas, così la Russia fa a meno dell'Europa (e anche meglio)

I rifornimenti russi verso la Cina sono in espansione, complice la guerra in Ucraina

Con le sanzioni occidentali imposte contro la Russia e la graduale riduzione di forniture del gas russo verso l'Italia e l'Europa, Mosca volge lo sguardo verso oriente e fa affari con la Cina. Stando a quanto comunicato da Gazprom, il colosso russo del gas ha registrato un nuovo record storico nel volume giornaliero delle forniture di fonti energetiche al gigante asiatico attraverso il gasdotto 'Power of Siberia', operativo dal 2019.

La Cina si prende il gas russo (e non c’entra con la guerra in Ucraina)

Il gas corre più velocemente attraverso il 'Power of Siberia'

La pipeline, lunga circa 4.000 km, trasporta il gas russo dagli enormi giacimenti siberiani di Kovyktinskoye e Chayandinskoye sino a Blagoveshchensk, la città russa sul fiume Amur, al confine sino-russo. Solo nello scorso anno, il gasdotto 'Power of Siberia' ha esportato 16,5 miliardi di metri cubi di gas verso la Cina.

Ma negli ultimi mesi, da quando i flussi di Gazprom verso l'Europa sono stati limitati, le spedizioni in Cina sono state superiori ai volumi giornalieri previsti dal contratto sino-russo, firmato nel 2014. In quell'anno, Gazprom aveva firmato un patto commerciale trentennale del valore di 400 miliardi di dollari con la Cina per fornirle fino a 38 miliardi di metri cubi di gas all'anno attraverso il gasdotto 'Power of Siberia'.

Mosca ora guarda alla Cina: cosa c'è dietro il nuovo patto del gas

Ma i rifornimenti russi verso la Cina sono in espansione, complice la guerra in Ucraina. Nel primo semestre 2022, la fornitura di gasdotto russo alla Cina è aumentata del 63,4%. Secondo la relazione trimestrale di Gazprom, nel primo semestre del 2021 sono stati forniti alla Cina 4,619 miliardi di metri cubi di gas. Pertanto, negli ultimi sei mesi, le forniture dai gasdotti sono state pari a 7,5 miliardi di metri cubi di gas.

Il ruolo della Mongolia

Una nuova pipeline si è aggiunta al gasdotto inaugurato nel 2019. Mosca e Pechino hanno siglato un altro accordo energetico lo scorso 4 febbraio, quando il leader russo Vladimir Putin ha incontrato a Pechino l’omologo cinese Xi Jinping in occasione dell'inizio delle Olimpiadi invernali: la Russia fornirà per i prossimi 25 anni i giacimenti cinesi con altri 10 miliardi di metri cubi all'anno attraverso il nuovo gasdotto 'Power of Siberia 2'. 

Come la Mongolia viene 'schiacciata' da Cina e Russia sul gas

La nuova infrastruttura, che collegherà Cina e Russia attraversando il territorio della Mongolia, è una ricca fonte di guadagno per il paese schiacciato dai due giganti. Nella giornata di oggi, 18 luglio, il premier mongolo Oyun-Erdene Luvsannamsrai ha dichiarato al Financial Times che il nuovo gasdotto 'Power of Siberia 2' inizierà a essere costruito entro due anni. Il progetto non ha ancora ottenuto il disco verso per il tratto che attraverserà il suolo mongolo, ma il premier di Ulan Bator si aspetta di ottenere dei guadagni dalle quote derivanti dal transito del gasdotto nel proprio paese.

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In questo modo Mosca chiude gradualmente i rubinetti del gas verso l'Europa e li apre verso la Cina, assicurando vantaggi a paesi confinanti desiderosi di registrare una crescita economica.

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