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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Israele-Gaza, la guerra infinita

Quinto giorno di combattimenti: proseguono i raid di Israele per fermare il lancio di razzi palestinesi e colpire tutti gli obiettivi di Hamas. Obama: "Gli Stati Uniti sono pronti a facilitare una cessazione delle ostilità"

GERUSALEMME - Nonostante le pressioni internazionali per un cessate il fuoco, il bilancio delle vittime in Medioriente è destinato a salire, perché l'offensiva israeliana su Gaza non si ferma. Almeno dodici palestinesi sarebbero rimasti uccisi in nuovi raid condotti nella notte. Salirebbe così a quota centoventisette il numero dei morti al quinto giorno dall'inizio delle operazioni israeliane.

I raid avrebbero colpito Jabalya, Deir al-Balah e un orfanotrofio a Beit Lahya (a nord di Gaza) provocando la morte di tre bambine disabili e ferendo diverse infermiere. La notizia arriva dall’agenzia di stampa Quds Press: in Israele per ora l’episodio non è stato commentato. Sei morti e una ventina di feriti, invece, in seguito all’esplosione di un altro razzo sparato da un drone israeliano verso un capannello di persone nel rione Sheikh Radwan di Gaza.

TRUPPE DI TERRA - Agli attacchi dalle forze aeree potrebbero seguire quelli via terra. Come riportato da La Stampa, contingenti di truppe speciali israeliane sarebbero già all'opera. Si tratta di missioni tese a preparare obiettivi per le truppe di terra in vista di un intervento che potrebbe iniziare in tempi brevi. Le truppe speciali infiltrate a Gaza devono raccogliere dati sulla rete di cunicoli sotterranei dentro cui Hamas nasconde i propri leader politici, comandanti militari ed arsenali.

VERTICE PER LA TREGUA - Intanto domenica Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Germania discuteranno una proposta per il cessate il fuoco a Gaza. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri britannico, William Hague, secondo quanto riporta l’emittente Al Arabiya. La discussione tra i ministri degli Esteri avverrà a Vienna, a margine dei colloqui per la questione nucleare iraniana.

Un portavoce militare israeliano fa sapere che sarebbero stati centrati anche 84 obiettivi di "affiliati al terrorismo di Hamas". Tra questi "68 lanciatori di razzi, 21 centri militari, 18 fabbriche di armi e depositi". L'operazione israeliana infatti mira a fermare il lancio di razzi da parte di Hamas: 660 in cinque giorni, di cui 140 intercettati dal sistema di difesa antimissilistica Iron Dome.

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RESPINGERE L'ISLAM ESTREMISTA - Hamas ha anche avvertito le compagnie straniere sui pericoli di atterrare in Israele, rivendicando il lancio di quattro razzi contro l’aeroporto internazionale Ben Gurion. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu venerdì sera ha detto che l'offensiva non cesserà finché continueranno ad arrivare razzi contro le città israeliane. E per intensificare la campagna contro Hamas, il paese avrebbe anche richiamato 33 mila soldati riservisti e potrebbe rinforzare la sua fanteria. Scopo di Netanyahu è quello di respingere in Medio Oriente l'Islam estremista "che bussa anche alle nostre porte". Israele - ha proseguito - "non può accettare che la Cisgiordania si trasformi in un'altra Gaza".

LA MEDIAZIONE DI OBAMA - In una telefonata con Netanyahu, il presidente americano Barack Obama ha proposto la sua mediazione per riportare la pace in Medio Oriente esprimendo grande preoccupazione per l'escalation in corso. "Gli Stati Uniti sono pronti a facilitare una cessazione delle ostilità, compreso un ritorno all'accordo del novembre 2012 per il cessate il fuoco", ha aggiunto la Casa Bianca. 

Morte e distruzione nella Striscia di Gaza

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