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Mercoledì, 24 Aprile 2024
MEDIO ORIENTE

Gaza, cinque ore senza bombe: poi di nuovo guerra

E' scattata la tregua umanitaria di cinque ore proposta dall'Onu. Sì di Hamas. Israele: "Se la sfruttano per colpire risponderemo fermamente". All'alba nuovo raid su Gaza: tre morti

ROMA - Giusto il tempo per aggiungere altre tre "x" alla ormai infinita lista dei morti. Poi, cinque ore di silenzio. Dovrebbero tacere le sirene e le armi questa mattina a Gaza dopo che Hamas e Israele hanno accettato una tregua di poche ore per ragioni umanitarie. Il primo a dire sì era stato lo Stato ebraico, quindi era toccato anche al movimento palestinese accettare la parziale sospensione delle ostilità, proposta dall'Onu. "Il gruppo - aveva confermato il portavoce di Hamas, Sami Abu Zukhri, in un comunicato - ha dato il suo consenso al cessate il fuoco di cinque ore". 

Sempre mercoledì sera, Israele aveva annunciato di essere favorevole alla "pausa umanitaria". Ma, aveva chiarito il governo, "se Hamas o altre organizzazioni terroristiche sfrutteranno questa finestra umanitaria" per colpire, "allora risponderemo fermamente".

Intanto, all'alba, proprio pochi minuti prima dello stop alla guerra, tre palestinesi sono rimasti ucciso da un raid aereo israeliano al centro della Striscia di Gaza. Morti che seguono di poco quella dei quattro ragazzini, sempre palestinesi, uccisi mercoledì sera sulla spiaggia di Gaza city durante un'attacco aereo dell'esercito "rivale". 

Arriva così a duecentotrenta morti e 1685 feriti il bollettino della guerra tra Israele e Hamas. Ora cinque ore di silenzio. E poi? Poi, con ogni probabilità, torneranno a suonare le sirene, a cadere le bombe. E si ricominceranno a contare i morti. 

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