rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Nuove ondate / Germania

La pandemia dei non vaccinati in Germania (e si valuta un Green Pass all'italiana)

Nel Paese teutonico, dove i vaccinati sono il 66 per cento della popolazione (in Italia il 75 per cento) si ipotizzano ulteriori restrizioni per chi non è immunizzato, anche sui luoghi di lavoro: sta aumentando la pressione sulle terapie intensive

Drastico aumento delle nuove infezioni da Coronavirus in Germania: secondo quanto riportato dal Robert Koch Institut questa mattina, i nuovi contagi delle ultime 24 ore sono stati 33.949, 172 in più di quelli registrati il 18 dicembre. Sale anche l'incidenza settimanale, arrivata a 154,5 su 100mila abitanti, contro i 146,6 di ieri e i 130,2 della settimana scorsa. In tutta la Germania sono stati registrati nelle ultime 24 ore 165 decessi. Una settimana fa erano stati 126.

"Un’enorme pandemia di non vaccinati": è quella che teme e in parte già vede il ministro della Salute tedesco Jens Spahn, che non esclude più restrizioni selettive destinate soltanto ai non vaccinati.

"Stiamo vivendo una pandemia dei non vaccinati"

"Stiamo vivendo una pandemia dei non vaccinati ed è massiccia. Il numero delle infezioni sta crescendo, come anche il numero dei decessi di Covid e in particolare il numero di pazienti in terapia intensiva in alcuni Laender della Germania, regioni dove i tassi di vaccinazione non sono alti come altrove", ha affermato Spahn in conferenza stampa a Berlino. In Germania gli immunizzati con ciclo completo rappresentano il 66,8% della popolazione di 83 milioni mentre il 69,5% è coperto da una sola dose. In Italia invece il 75.7% della popolazione totale è stato completamente vaccinato e il 3% è in attesa di seconda dose.

L'istituto Robert Koch, l'ente che tiene la contabilità dell'epidemia a Berlino, ha riferito di un tasso di incidenza settimanale di contagi per 100mila abitanti pari a 146,6 (i nuovi casi confermati ieri erano 20.398) con variazioni tra zone e zona significative, che vanno da 338,2 della Turingia a 69,4 di Saarland. In Baviera il premier del Land Markus Söder ha parlato di una "epidemia dei non vaccinati". Il tasso di incidenza della regione ha toccato il record di 228,4 e in alcune zone il tasso di occupazione delle terapie intensive sale in maniera netta.

In caso di partecipazione ad eventi, "è molto importante che siano documentati lo stato di vaccinazione, lo stato di guarigione o il risultato di un test negativo", ha sottolineato ancora il presidente dell'Istituto Robert Koch. "Se il maggior numero possibile di persone sarà vaccinato e se tutti applicheremo le misure in modo coerente, potremo prevenire molti casi gravi e allora salveremo molte vite", ha insistito Wieler.

Circa il 90% delle persone ricoverate in non è vaccinato

Circa il 90% delle persone ricoverate in ospedale per Covid in Germania non è vaccinato. Spahn ha espresso frustrazione per il rallentamento della diffusione dei vaccini e per il fatto che un gruppo significativo di persone di età compresa tra 18 e 59 anni abbia scelto di non fare il vaccino. Il ministro ha così chiesto controlli più severi, invitando gli organizzatori di eventi ad assicure l'ingresso solo a coloro che possono dimostrare di essere stati vaccinati, guariti dal Covid o risultati negativi a un test sul Covid. In alcune regioni duramente colpite, ha affermato, l'accesso dovrebbe essere limitato a coloro che sono completamente vaccinati o possono dare prova di guarigione. Questo "non ha niente a che fare con il bullismo da vaccino", ha insistito Spahn, "ma con il tentativo di evitare un sovraccarico del sistema sanitario".

Cosa succederà dunque? "Sono possibili ulteriori restrizioni per chi non è immunizzato" ha confermato ieri il portavoce del governo federale Steffen Seibert rispondendo alle domande dei giornalisti, mentre "nessuno sta pianificando ulteriori restrizioni" per le persone vaccinate. Sono ore di attesa. La decisione su eventuali restrizioni sarà presa dalla conferenza dei ministri della Salute dei Länder e dal ministro federale Jens Spahn tra oggi e domani.

Green Pass: più controlli e stretta sui luoghi di lavoro

Il ministro della Salute tedesco Jens Spahn ha anche esortato a controllare di più il Green Pass in Germania nei ristoranti, nei musei e nei luoghi pubblici in cui è richiesto. E ha citato a questo proposito l'Italia. "L'ho vissuto personalmente a Roma: in occasione del G20 mi è capitato di dover esibire il certificato vaccinale più spesso in un giorno di quante forse qui in quattro settimane". Spahn ha affermato che in Germania "troppo spesso" si rinuncia a controllare sulla base della "fiducia". Ma il certificato verde tedesco è, in base alle norme, meno pervasivo di quello italiano: non è, ad esempio, obbligatorio in tutti i luoghi di lavoro: nelle regioni dove i parametri peggiorerano, potrebbe essere introdotto l’obbligo di mostrare il certificato verde sul lavoro nei casi in cui ci siano più di 10 persone in una stanza.

 In Germania attualmente c’è l’obbligo di presentare una certificazione per partecipare a eventi oppure per andare in bar e ristoranti.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La pandemia dei non vaccinati in Germania (e si valuta un Green Pass all'italiana)

Today è in caricamento