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Giovedì, 28 Marzo 2024
pericolosa provocazione / Israele

Sale la tensione a Gerusalemme dopo la visita del ministro israeliano alla Spianata delle Moschee

Il leader del partito di estrema destra israeliano ha preferito calcare il solco di altri rappresentanti della destra religiosa israeliana, che già in passato si erano recati al sito considerato il terzo luogo santo dell’Islam

Lo aveva minacciato e lo ha fatto. Itamar Ben Gvir, il neo ministro della Pubblica sicurezza israeliano e leader del partito di estrema destra 'Otzmà Yehudit', si è recato nella mattinata di oggi 3 gennaio sulla Spianata delle Moschee di Gerusalemme, che per gli ebrei è il Monte del Tempio, e da lì ha dichiarato che "il Monte del Tempio è il luogo più importante per il popolo di Israele".

Scortato da decine di agenti, Ben Gvir ha scelto un giorno particolare per presentarsi al sito di preghiera: il ministro si è recato alla Spianata in occasione della ricorrenza ebraica del 10 di Tevet, che commemora l'inizio dell'assedio babilonese a Gerusalemme. Una mossa che probabilmente accenderà la miccia per nuove proteste e scontri violenti nella città santa.  

Il precedente storico

A nulla sono valsi i tentativi del neo primo ministro Benyamin Netanyahu (entrato in carica solo la settimana scorsa), che nella giornata di ieri ha incontrato Ben Gvir nel tentativo di convincerlo a rinviare la visita.

Il leader del partito di estrema destra israeliano ha preferito calcare il solco di altri rappresentanti della destra religiosa israeliana, che già in passato si erano recati al sito considerato il terzo luogo santo dell’Islam, dopo Mecca e Medina. La "passeggiata" sulla Spianata delle Moschee di Ben Gvir ricorda quella dell'ex premier israeliano Ariel Sharon nel settembre del 2000. L'episodio accese la miccia dell'intenso scontro politico e diplomatico tra israeliani e palestinesi, culminato poi con la seconda Intifada contro l’occupazione dei coloni. 

Oggi come allora, la "dimostrazione" del neo ministro della Pubblica sicurezza israeliano serve a inviare un messaggio al mondo islamico. Ben Gvir è infatti un accanito sostenitore del cambiamento dello status quo sulla Spianata in vigore dal 1967 e riconfermato dal trattato di pace del 1994 tra Israele e Giordania. Status quo che fu messo in discussione proprio dalla famosa "passeggiata" dell’ex premier Sharon che rivendicava il diritto degli ebrei a pregare sul Monte del Tempio.

L'estrema destra attualmente rappresentata da Ben Gvir vuole imporre lo svolgimento di riti ebraici (che si svolgono al Muro del Pianto, inaccessibile ai musulmani) e la spartizione del sito islamico tra musulmani e israeliani. 

La condanna

Contro la visita di Ben Gvir si sono schierati con forza i leader dell'opposizione, incluso l'ex primo ministro Yair Lapid, che ha avvertito che una mossa simile potrebbe dare luogo a un bagno di sangue. Anche la Giordania ha condannato la visita di Ben Gvir.

Il re Abdullah di Giordania, custode dei luoghi santi islamici e cristiani, ha condannato con la "massima fermezza" la visita del ministro israeliano sulla Spianata delle Moschee, bollando il gesto di Ben Gvir come un "atto provocatorio" e una "violazione della sacralità" del luogo di preghiera. Intanto il movimento islamico Hamas minaccia di rispondere alla "provocazione dei coloni fascisti" con il lancio di nuovi razzi dalla Striscia di Gaza.

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