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Giovedì, 23 Marzo 2023
La sorpresa / Giappone

Il Giappone conta le sue isole e scopre di averne 7mila in più

Grazie alle nuove tecnologie è stata fatta una mappatura digitale che ha rivelato un numero impressionante di nuove oasi nel mare del Paese

Il Giappone ha scoperto di avere ben 7mila isole in più di quello che pensava. Un'ultima rivelazione effettuata nella nazione ha scoperto che il loro numero è in realtà il doppio di quello riconosciuto in precedenza. La scoperta è avvenuta grazie all’uso di mappe digitali che hanno consentito il ritrovamento di 7.273 oasi nel mare giapponese, una cifra che va ben oltre le stime degli studi passati che risalgono ormai a 35 anni fa.

Come spiega la Cnn, nella mappatura digitale effettuata dall’Autorità per l'Informazione Geospaziale del Giappone (Gsi) sono comparse un totale di 14.125 isole, sono numeri che vanno oltre il doppio delle cifre ufficialmente riconosciute da un rapporto della Guardia Costiera del Paese che risale al 1987, secondo il quale sarebbero state solo 6.852.

Com’è possibile una differenza simile? Un conteggio del genere non è così semplice come si potrebbe pensare, se si tiene in considerazione che queste si trovano sparse su un’area di oltre 370mila chilometri quadrati, perlopiù in una zona che è regolarmente soggetta ad attività vulcanica e a condizioni meteorologiche estreme. In un arcipelago altamente sismico come questo, non è insolito che si verifichino nuove formazioni insulari o comunque che avvengano modifiche al territorio.

Si deve inoltre tener conto che appunto l’ultimo conteggio risale al 1987 ed è stato eseguito con mappe cartacee e strumenti analogici meno precisi rispetto a quelli digitali di cui si dispone invece oggi. È per questo che nel 2021 il partito liberaldemocratico aveva chiesto che venisse fatto un nuovo calcolo che ha poi portato a queste incredibili cifre. Il criterio di grandezza utilizzato per il conteggio è rimasto lo stesso: quelle prese in considerazione sono tutte le aree terrestri naturali con una circonferenza di almeno 100 metri (330 piedi), escludendo le terre risanate in maniera artificiale.

Tuttavia, questa settimana il Gsi ha sottolineato che la rilevante scoperta non comporta nessun allargamento territoriale (o delle acque) del Paese: date le caratteristiche vulcaniche della zona, un numero così elevato di nuove isole sta a significare che si tratta per lo più di formazioni geologiche molto piccole che non vanno ad alterare la grandezza del territorio già preso in considerazione.

Oltre a ciò, restano invece le rivendicazioni di Tokyo su altre aree come le isole Curili meridionali, attualmente attribuite alla Russia e che risalgono ad una disputa della Seconda guerra mondiale e le isole Senkaku, che ad oggi sono sotto amministrazione cinese. Nel mentre, il Paese porta avanti anche la controversia con la Corea del Sud in merito ad un gruppo di isolotti conosciuti come "rocce di Liancourt" che Seoul chiama "Dodko" e Tokyo "Takeshima". Entrambi gli Stati rivendicano da anni il diritto di imporre la propria autorità.

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