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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Gilet gialli, dal governo stop alle tasse sulla benzina ma la protesta si allarga

Il governo francese ha istituito una moratoria sugli aumenti delle accise sui carburanti, ma il rinvio di sei mesi non basta ai manifestanti: il movimento dei "gilet gialli" si allarga alle scuole e mette in crisi il "sistema Francia"

I gilet gialli hanno ottenuto una prima vittoria: il governo francese ha infatti sospeso per sei mesi l'annunciato aumento delle tasse sul carburante. La mossa del primo ministro Edouard Philippe dopo settimane di proteste sfociate in disordini e violenze: dall'inizio della protesta dei "gilet gialli", nel complesso, ci sono stati quattro morti e centinaia di feriti.

"Molti francesi esprimono la loro rabbia...questa rabbia arriva da lontano, ha covato a lungo, spesso è restata silenziosa per pudore o per orgoglio. Oggi viene espressa"

"Nessuna tassa merita di mettere in pericolo l'unità della Nazione", ha aggiunto il capo del governo francese in un discorso trasmesso in televisione, aggiungendo che "bisognerebbe essere sordi" per non "sentire la rabbia" dei francesi. Il primo ministro ha precisato che anche le tariffe di gas ed elettricità non aumenteranno durante l'inverno.

Chi sono i gilet gialli e cosa vogliono (e ora un ex M5s apre la "succursale" italiana)

La scelta del governo mira a ridurre la tensione e dare un assisit alla fronda dei "gilet gialli" più disponibili al confronto affinché possano sedersi al tavolo del confronto con il governo di Parigi. Tuttavia l'apertura del governo non basta ai 'gilet' gialli' che si dicono, attraverso i loro diversi portavoce, non soddisfatti.

La protesta dei gilet gialli si allarga: sabato di nuovo in piazza

"L'obiettivo era ottenere "l'annullamento dell'aumento delle tasse sui carburanti e non una semplice moratoria", ha dichiarato uno dei portavoce Benjamin Cauchy ai microfoni di Bfmtv.Per Chauchy la moratoria "è un affronto politico camuffato ed un modo per prendere in giro i francesi e rimettere in vigore la tasse dopo sei mesi".

"Siamo obbligati a manifestare il nostro malcontento" gli ha fatto eco un altro portavoce, Eric Drouet, confermando la manifestazione di sabato a Parigi.

"Questo continuerà fino a quando non vi sarà il vero cambiamento".

Quella dei "gilet gialli" è infatti una protesta molto complesssa che ha radici profonde e da non confondere - come molti fanno semplificando - con la protesta dei forconi andata in scena in Italia nel 2013.

Chi sono i gilet gialli

Il movimento dei gilet gialli trova le proprie radici nelle aree rurali della Francia e le sue motivazioni vanno ben oltre il rincaro dei prezzi della benzina che rappresenta la proverbiale goccia che ha fatto traboccare il vaso: prima di tutto la rabbia nasce dalla spaccatura tra la Francia dei centri urbani e quella periferica e rischia di far esplodere le contraddizioni di un paese profondamente diviso. E tanti sono i richiami al maggio del '68.

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Tra ottobre e novembre video ed eventi su Facebook denunciavano il rincaro del prezzo della benzina e invocavano manifestazioni collettive contro Macron, che fin dalla sua elezione è stato visto come simbolo delle élite e della Francia benestante. In poco tempo nei comuni rurali transalpini nacque l’idea di identificarsi nei gilet gialli che gli automobilisti devono indossare quando scendono dall’auto in panne. Nelle prime fasi è stato un movimento sostanzialmente senza leader, anche se alcune figure-chiave hanno guadagnato una certa visibilità.

A differenza dei Forconi i gilet gialli non hanno avuto, almeno nelle prime fasi, legami con i movimenti di estrema destra, però vi sono molti elementi comuni come la composizione sociale fatta in buona parte da piccoli imprenditori, lavoratori autonomi, commercianti, artigiani.

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Ma da dove vengono e chi sono i "gilet gialli"? 

I blocchi stradali degli autoproclamati 'gilet gialli' sono diventati realtà settimane dopo che la cittadina Jacline Mouraud il 18 ottobre scorso ha postato su Facebook un video in cui si diceva stanca "dell'accanimento del governo contro gli automobilisti". Il video, presto diventato virale con milioni di visualizzazioni, ha di fatto incanalato e fatto scoppiare il malcontento di alcune fasce della popolazione, che ha così deciso di organizzarsi e protestare scendendo in piazza.

Come ha raccontato il quotidiano Le Figaro, il movimento nasce ancor prima di ottobre, in seguito a una petizione online lanciata a fine maggio da Priscillia Ludosky, una venditrice di cosmetici di 32 anni abitante di Savigny-le-Temple (Seine-et-Marne), per chiedere l'abbassamento dei prezzi del carburante. La petizione, lanciata su Change.org, ha riscosso un vero successo, raccogliendo finora l'adesione di 800mila persone. Le prime chiamate 'alle armi' su Facebook risalirebbero invece al 10 ottobre scorso, stando almeno a una nota dei servizi di intelligence consultati da RTL. A guidare la protesta nei fatti sono otto abitanti dell'Île-de-France, cinque uomini e tre donne tra i 27 ei 35 anni, che secondo RTL - che cita la polizia francese - sarebbero persone "con un profilo piuttosto neutrale, che non rivelano alcun impegno militante e nessun legame noto con i gruppi a rischio". 'Amici' su Facebook da molto tempo, i 'vertici' del movimento avrebbero in comune la passione dei raduni automobilistici.

Secondo gli osservatori - ed e ciò che preoccupa di più le autorità francesi - i gilet gialli sono un movimento fatto in larghissima parte da persone che non hanno mai partecipato a manifestazioni politiche e ogni previsione su come possano degenerare gli scontri con la polizia in un contesto di manifestanti molto inesperti è totalmente nel campo delle probabilità. 

"Si deve calmare la situazione per evitare che degeneri", ha spiegato il primo ministro Edouard Philippe  incontrando i gruppi parlamentari di maggioranza - LREM e MoDem. E la moratoria sulle tasse potrebbe consentire al presidente francese Emmanuel Macron una via d'uscita dalla peggiore crisi della sua presidenza.

La situazione resta tesa perché il governo francese ha confermato l'annullamento dell'incontro con i rappresentanti dei "gilet gialli" che hanno declinato l'invito del capo del governo per un confronto mentre si preannuncia un nuovo weekend di proteste dopo gli oltre tre milioni di euro di danni stimati dal sindaco di Parigi Anne Hidalgo a causa dalle violenze a margine della manifestazione del primo dicembre in cui è stato sacceggiato anche l'Arco di Trionfo.

Le proteste più violente dal maggio del '68

I blocchi organizzati dal movimento dei gilet gialli contro la politica sociale e fiscale del governo hanno coinvolto tutto il Paese per tre settimane di fila e ora alla loro protesta si è affiancata anche quella degli studenti con più di cento scuole superiori in tutta la Francia bloccate o occupate contro la riforma dell'Educazione e in alcuni casi a sostegno dei "gilets jaunes".

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Gilet gialli in piazza a Parigi (Ansa)

Se in origine, il motivo delle proteste era il rincaro delle accise sui carburanti (7,6 centesimi al litro per il gasolio, 3,9 centesimi al litro per la benzina) che colpiva in particolar modo i cittadini della zone rurali che non hanno alternative all'uso dell'auto privata. ora il movimento amplia le rivendicazioni per comprendere più in generale i problemi della classe media e medio-bassa francese, quella dove Macron ha sempre faticato a trovare consensi.

Intanto i blocchi di vari depositi di carburante, dalla Normandia al Mediterraneo, hanno causato carenze di benzina e mandato il tilt il traffico. In Bretagna numerose stazioni di servizio sono rimaste a secco e le autorità locali hanno cominciato a razionare la benzina. Le imprese di trasporto stradale hanno stimato in 400 milioni di euro le perdite subite dall'avvio della protesta il 17 novembre.

Come spiega il segretario di Stato all'Economia francese, Agnès Pannier-Runacher, per le imprese colpite il calo del fatturato è stato compreso tra il 15 e il 25%. Per alcune attività e alcuni territori il calo del fatturato è stato di addirittura il 50%. Il Governo è al lavoro per ridurre i disagi e per limitare l'impatto sulle imprese. "Da dieci giorni - sottolinea - siamo mobilitati per accompagnare le imprese colpite favorendo le aperture domenicali per chi lo vuole, rafforzando i crediti e agevolando la comprensione dell'amministrazione fiscale. Anche le banche e le assicurazioni sono mobilitate per facilitare i pagamenti e procedere ad accelerare i dossier legate ad eventuali indennità".

Sempre oggi - per la prima volta dall'inizio della protesta dei gilet gialli - il presidente francese Emmanuel Macron ha ricevuto uno dei loro rappresentanti, Patrick de Perglas, detto Gepy. Gepy si definisce pacifista e ha osservato uno sciopero della fame di 11 giorni, fra il 19 e il 30 novembre. La settimana scorsa ha anche percorso oltre 300 chilometri a piedi, da Chalon-sur-Saone a Parigi per incontrare Macron. Oggi è stato ricevuto dal segretario aggiunto dell'Eliseo, Anne de Bayser, ma poi è arrivato a sorpresa anche il presidente.

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