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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cile / Cile

Cile, la dura vita dei giornalisti che indagano sui crimini di Pinochet

Furti "sospetti" nelle abitazioni di una serie di giornalisti che indagano sulle violazioni dei diritti umani per mano della polizia segreta cilena dal 1973 al 1990

Un giornalista cileno, che sta portando avanti un'inchiesta su crimini contro i diritti umani commessi durante la dittatura militare di Augusto Pinochet, ha chiesto pubblicamente protezione: è stato minacciato e gli è stato rubato in casa materiale che aveva raccolto per il suo ultimo libro.

Negli scorsi giorni, denuncia Mauricio Weibel, i ladri sono entrati per tre volte nella sua abitazione e hanno portato via le sue ricerche. La polizia l'ha messo sotto protezione, perché Weibel si trova in una posizione delicata.

Suo padre, un leader del Partito Comunista, nel 1976 andò ad ingrossare le fila dei desaparecidos: uccisi dal regime, senza che le famiglie avessero nemmeno la possibilità di dare una degna sepoltura ai propri cari.

Weibel, che lavora per German Press Agency, è l'autore di "Illegal association: The dictatorship's secret archives", dove ha raccolto materiali in passato secretati: ha svelato il ruolo dell'intelligence militare durante il regime del generale Pinochet dal 1973 al 1990. Weibel ha raccontato di non essere l'unico giornalista cileno a essere stato vittima di "furti sospetti".

A Javier Rebolledo, autore di un volume sulle violazioni dei diritti umani per mano della polizia segreta cilena, è stato rubato l'hard disk del computer e a Cristobal Pena, che ha scritto un thriller politico ambientato al tempo di Pinochet, hanno rubato il portatile. Lo ha raccontato lo stesso Weibel alla radio cilena.

"Tutti i giornalisti che sono stati intimiditi in questo modo avevano indagato sulle violazioni dei diritti umani", dice Weibel. Cecelia Perez, portavoce del governo, ha rassicurato Weibel e gli altri giornalisti: "Sono state approntate tutte le misure di sicurezza, non succederà nulla a loro e alle loro famiglie".

Durante la dittatura militare più di 3.000 persone scomparirono nel nulla dopo l'arresto. E la verità, con tutti i dettagli, sui crimini commessi in quel periodo viene a galla lentamente, goccia a goccia, grazie al lavoro di giornalisti che non si fermano davanti a intimidazioni sospette. Fonte: BBC

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