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Martedì, 23 Aprile 2024
Siria / Siria

Giuliano Delnevo: per la procura "un reclutatore", per il padre "un eroe"

Scontro sul ruolo che avrebbe avuto in Siria il giovane italiano morto tra le file dei ribelli

La morte di Giuliano Delnevo, avvenuta mentre combatteva in Siria tra le milizie che si oppongono al regime di Bashar al-Assad, continua a sollevare polemiche e dividere: per la procura di Genova il giovane, convertitosi all'Islam, "era un reclutatore", mentre per il padre "non era un terrorista, anzi è morto da eroe".

Delnevo, secondo quanto appreso dalle indagini coordinate dai pm distrettuali Silvio Franz e Nicola Piacente e affidate alla sezione terrorismo della Digos di Genova, compiva opera di reclutamento utilizzando anche le prediche sul web e attraverso un blog.

Il ragazzo genovese era in Siria, a Qusayr, che fino alla riconquista dell'esercito lealista era considerata la roccaforte della Jabhat al-Nusra, gruppo salafita considerato emanzione locale del network terroristico di Al-Qaeda.

Gli investigatori stanno cercando di ricostruire la rete di contatti che hanno portato il giovane nel cuore della guerra civile siriana.

Le ipotesi di una vicinanza a formazioni terroristiche sono rigettate dal padre di Giuliano, per il quale la missione del figlio era aiutare i sunniti. "Mio figlio non era un terrorista".
Il genitore racconta l'ultima telefonata avuta con il figlio: ''Mi ha detto 'papa' io sono forte, sono qui a aiutare le donne e i bambini e a difendere la mia fede'. Io gli ho risposto 'Che dio ti benedica, ti voglio bene'''.

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