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Venerdì, 19 Aprile 2024
Omicidi

Regeni, ora al Sisi attacca i media: "Caso creato dalle loro menzogne"

Il presidente egiziano: "E' stato ucciso da gente malvagia che vuole mettere in difficoltà il Paese". E nega ogni coinvolgimento dei servizi: "Una bugia messa in giro dai media"

L'ira del presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi si abbatte sui media e i social del suo Paese accusati di aver creato il problema addossando per primi agli apparati di sicurezza del Cairo la responsabilità della morte di Giulio Regeni, lo studente italiano trovato cadavere al Cairo lo scorso 3 febbraio con evidenti segni di tortura sul copro.

"Non appena era stato annunciata l'uccisione di questo giovane c'è stata gente che ha detto che l'hanno fatto gli apparati di sicurezza egiziani. Hanno detto così le reti social ed anche alcuni uomini dei media hanno detto chi ha commesso questo incidente sono i servizi di sicurezza egiziani", ha detto al Sisi ad un gruppo di "rappresentati della società civile" convocati nel suo ufficio oggi. 

"Il problema", ha tuonato al Sisi, è stato generato dalla pubblicazione da parte di media egiziani di "menzogne". "Chi fa il giornalista - ha detto - deve avere fonti, deve fare ricerche". Secondo il presidente egiziano Giulio è stato ucciso da "gente malvagia" che vuole mettere in imbarazzo il Paese a livello internazionale. Poi ha ribadito le sue condoglianze alla famiglia del giovane ricercatore italiano.

L'intervento del presidente è stato trasmesso in diretta dai media egiziani, tra cui il sito "Qalyum.net" che ha messo in rete la registrazione video del discorso del capo dello Stato egiziano. "Dobbiamo trattare questa questione con estrema trasparenza", si è raccomandato al Sisi ricordando che "C'è chi segue l'incidente nel ministero dell'Interno e nella procura generale". 

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