Caso Regeni, il Nyt all'attacco: "Rompere questo vergognoso silenzio"
Porta la firme di 19 giornalisti il duro editoriale del New York Times contro il muro di silenzio che i Paesi occidentali, "tutti", hanno eretto sul caso. Ma, nonostante le decine di morti misteriose, "i governi coprono Al Sisi per interessi economici"
NEW YORK (USA) - "E' ora che i Paesi occindentali riconsiderino le relazioni con l'Egitto, dove le violazioni dei diritti umani hanno raggiunto un picco inaccettabile". E' il picco di cui parlano i 19 giornalisti del New York Times che compongono "The editorial board", il comitato di redazione che rappresenta l'intero consiglio di amministrazione, il direttore e l'editore di quello che il più importante giornale al mondo, è rappresentato dal caso di Giulio Regeni.
Alla vigilia del viaggio del presidente francese Holland al Cairo, il Nyt definisce "vergognoso" il silenzio della Francia, e degli altri Paesi occidentali, sulla morte del giovane studente italiano: "Gli abusi dei diritti umani in Egitto sotto il presidente Abdel Fattah Al Sisi hanno raggiunto nuovi picchi, e ciononostante i governi occidentali che commerciano con l'Egitto e lo armano hanno continuato a fare affari come se niente fosse, dietro la scusa della sicurezza regionale".
E ora che le indagini sulla morte di Regeni sono in fase di stallo, "almeno uno di questi Paesi, l'Italia, è costretto a riconsiderare i suoi rapporti con l'Egitto". Ma è troppo poco. "E' tempo che altre democrazie occidentali riconsiderino le proprie relazioni con Al Sisi". Il prestigioso giornale americano ha sottolineato che migliaia di egiziani sono stati arrestati e molti sono stati "torturati e uccisi". Tra le vittime - ha ricordato il Nyt - il ricercatore italiano della Cambridge University Giulio Regeni, "il cui corpo martoriato che portava tutte i segni caratteristici dei metodi usati dalle forze di sicurezza dell'Egitto".
Il Nyt ricorda che l'Italia - come Stati uniti, Francia e Gran Bretagna - era uno dei Paesi che sostenevano al Sisi per fermare l'avanzata dello Stato islamico (Isis) nella regione. Il tutto, però, dietro chiari interessi commerciali. Ora lo sdegno pubblico dopo l'assassinio di Regeni e la scarsa collaborazione egiziana all'inchiesta "stanno costringendo il governo del primo ministro Matteo Renzi ad agire". L'Italia ha richiamato il suo ambasciatore dal Cairo e ha chiesto gli altri governi europei di agire. Quest'ultimo appello ha portato finora solo alla richiesta del governo britannico per una "piena e trasparente inchiesta" sull'assassinio di Regeni, ma solo dopo una petizione firmata da oltre 10mila persone. E a una risoluzione del Parlamento europeo. In particolare, il Nyt definisce "vergognoso" il silenzio della Francia, "il cui presidente François Hollande si recherà lunedì al Cairo per firmare un accordo sulle armi da 1,1 miliardi di dollari".