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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Colpo di Stato in Turchia, è il momento della repressione di Erdogan

Fallito il golpe da parte dei militari in Turchia il presidente Erdogan è rientrato a Istanbul: il governo non esclude la reintroduzione della pena di morte. Ankara ha rimosso 2.745 giudici sospettati di avere collegamenti con l'ex imam Gulen in esilio negli Usa e accusato di aver ispirato il colpo di Stato

In Turchia scatta l'ora della resa dei conti già sanguinosa, mentre il governo dichiara definitivamente fallito il tentativo di golpe. Ma il presidente Recep Tayyip Erdogan esorta la popolazione a presidiare le strade, evocando la possibilità di un colpo di coda dei rivoltosi. Fallito il golpe da parte dei militari in Turchia il presidente Erdogan è rientrato a Istanbul: il governo non esclude la reintroduzione della pena di morte. Ankara ha rimosso 2.745 giudici sospettati di avere collegamenti con l'ex imam Gulen in esilio negli Usa e accusato di aver ispirato il colpo di Stato.

RIMOSSI 2745 GIUDICI. Il massimo organismo turco di controllo dei magistrati e procuratori ha sollevato dall'incarico 2.745 giudici in tutto il Paese. Lo scrive l'agenzia Anadolu, precisando che la decisione è stata presa in una riunione di emergenza dell'Alto consiglio di giudici e procuratori, sabato mattina. Secondo la stessa fonte la riunione aveva lo scopo di adottare misure disciplinari contro i giudici sospettati di avere collegamenti col religioso musulmano Gulen che vive in Usa ed è stato accusato di aver ispirato il fallito golpe.

Turchia, le foto simbolo del fallito golpe

Nel corso degli interrogatori alcuni dei militari arrestati hanno detto che non erano coscienti di stare partecipando ad un colpo di Stato. I loro comandanti avevano parlato di "un'esercitazione". Alcuni soldati hanno affermato di aver capito che si trattava di un golpe, quando hanno visto i civili tentare di arrampicarsi sui carriarmati.

OLTRE 200 MORTI TRA GOLPISTI E "MARTIRI". Il bilancio di quelle ore di incertezza è già pesantissimo e destinato probabilmente a salire. Sono infatti 161 i morti nelle violenze scoppiate ieri sera, ha detto il premier Binali Yildirim, precisando che questa cifra non tiene conto dei golpisti uccisi, ovvero di almeno 104 persone. I feriti sono 1.140. Sempre secondo il premier, 2.839 soldati sono stati arrestati per presunto coinvolgimento nel golpe. E' stato il capo delle forze armate turche ad interim Umit Dundar ad annunciare l'uccisione di 104 golpisti che hanno preso parte al tentativo di colpo di Stato. "Questo tentativo di golpe è stato sventato", ha detto, confermando l'uccisione di 104 presunti golpisti e la morte di 41 poliziotti e 47 civili definiti "martiri".

I SOCIAL MEDIA. "Dovremo continuare a mantenere il controllo delle strade la notte che viene, perché in qualsiasi momento potrebbero esserci nuovi rigurgiti" di violenza, ha detto il capo dello Stato in un messaggio Twitter, il social network più volte bloccato in Turchia proprio dietro suo ordine. D'altronde ieri sera l'appello a resistere al golpe Erdogan lo ha lanciato con una diretta FaceTime, mentre la tv pubblica era in mano agli insorti. E la sfida è stata vinta: centinaia di persone sono scese in strada a Istanbul, ad Ankara e in altre città, una mobilitazione rafforzata dai messaggi diffusi dalle moschee e che in fin dei conti ha disinnescato il piano dei militari, che si sono ritrovati di fronte a una reazione forse inattesa.

Erdogan parla in diretta via Facetime: il video

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LE ACCUSE AL NEMICO DI ERDOGAN, FETHULLAH GULEN. Il tentativo di golpe è "una macchia" per la democrazia turca, ha affermato Yildirim, confermando che il governo ha ripreso le redini del potere ad Ankara, anche se la situazione nel Paese resta molto tesa. "I golpisti sono nelle mani della giustizia turca e saranno doverosamente puniti", ha detto il premier. "E' stato impedito che la volontà del popolo venisse annientata" e "la nazione non dimenticherà mai i traditori", ha ammonito, parlando in diretta tv. Pur senza esplicitare, il premier ha fatto riferimento a un "terrorismo profondo" che ha tentato di minare lo Stato turco, in un'allusione ai militanti curdi del Pkk e ai fedeli dell'imam Fethullah Gulen autoesiliatosi negli Usa e considerato dalle autorità turche il burattinaio del golpe. Dagli Stati uniti, il nemico giurato di Erdogan ha tuttavia condannato il tentato golpe "nei termini più forti" e ha smentito ogni sua implicazione. "Ho sofferto per i numerosi colpi di stato militari nel corso degli ultimi 50 anni e trovo particolarmente offensivo essere accusato di aver qualche legame con questo tentativo di golpe", ha detto Gulen, 75 anni.

Turchia, i militari nelle strade di Ankara e Istanbul

RAFFICA DI ARRESTI AI VERTICI MILITARI Intanto è in corso una raffica di arresti ai vertici dell'esercito. L'ultimo alto grado di cui è stata annunciata stamattina la detenzione è l'ammiraglio Nejat Atilla Demirhan, che avrebbe giocato un ruolo importantissimo nel tentativo di colpo di stato. Secondo l'agenzia Anadolu, il cervello del tentato golpe è il colonnello Muharrem Kose, braccio destro del capo di Stato maggiore: sarebbe stato lui a progettare l'azione per la presa del potere. Non vi sono notizie certe sulla sua sorte e non si parla per ora esplicitamente di un suo arresto. Un elicottero militare turco è atterrato in Grecia con 8 uomini a bordo che hanno chiesto asilo, ha riferito la polizia greca. Secondo i media locali, gli otto sono stati arrestati. Il Black Hawk è atterrato dopo aver lanciato segnali di sos alle autorità dell'aeroporto di Alessandropoli, nel Nord-est della Grecia, molto vicino al confine con la Turchia. Sette delle persone a bordo indossavano la divisa militare e si ritiene che siano coinvolte nel tentato colpo di stato.

LA RESA E I MILITARI IN MUTANDE. Mani alzate, divise gettate sulla strada, militari seminudi stesi a terra: le immagini rilanciate dai social network hanno fatto il giro del mondo. In particolare quella che ritrae una decina di militari in mutande che escono dal quartier generale dello Stato maggiore di Ankara e si arrendono alle forze lealiste. In totale sono quasi 200 i soldati turchi che si sono arresi al quartier generale, riferisce l'agenzia di Stato Anadolu, confermando il fallimento del tentativo di golpe lanciato ieri sera da un gruppo di militari. Altre decine di soldati si sono arresi pubblicamente a Istanbul sul ponte sul Bosforo, uscendo dai carri armati in mimetica, con le braccia alzate. Da altre parti della città arrivano notizie di rese. 

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