Il governo australiano ha presentato davanti al parlamento le scuse ufficiali alle vittime degli abusi sessuali avvenuti nelle forze armate e si è impegnato ad esaminare caso per caso le denunce raccolte nel corso di un'inchiesta nazionale e a garantire i dovuti risarcimenti.

"Ragazzi e ragazze all'interno dell'esercito hanno subito abusi sessuali, fisici e psicologici da parte di loro colleghi. Questo non è accettabile e non riflette i valori di una società australiana moderna, pluralistica e tollerante", ha dichiarato il ministro della Difesa Stephen Smith davanti al parlamento. "A nome del governo presento le mie scuse agli uomini e alle donne delle forze armate australiane che hanno patito abusi sessuali o altri tipi di violenze", ha proseguito Smith "non avreste mai dovuto vivere cose simili. Di nuovo, vi presento le mie scuse".

Il ministro ha espresso parole di dura condanna nei confronti dei vertici militari che con il loro comportamento o con la loro passività "hanno tradito la fiducia che era stata loro accordata". Il governo ha stanziato un fondo per risarcire le vittime di abusi nella misura di 50.000 dollari australiani ciascuno (pari a circa 40.000 euro).

Il rapporto sulle violenze sessuali in seno all'esercito, concluso nel giugno scorso, ha rivelato un quadro drammatico delle violenze nei ranghi militari fin dagli anni Cinquanta: 850 casi di maltrattamenti gravi sono stati rilevati nei dettagli, in particolare nei confronti di ragazzini anche di 13 anni, età minima dell'arruolamento nell'immediato dopoguerra.