PRETORIA - Il Sud Africa è col fiato sospeso. Tutti pregano in religioso silenzio e nessuno vuole nemmeno pensare alla più brutta delle eventualità. I fatti, però, purtroppo dicono che si sono ulteriormente aggravate le condizioni di Nelson Mandela. Secondo quanto dichiarato da uno degli anziani della famiglia, Napilisi Mandela, l'ex presidente Sudafricano è tenuto in vita artificialmente. 

LE TAPPE DI UNA VITA DA EROE

Così, in tutto il Paese è cominciata una sorta di "veglia della speranza" con migliaia di persone che sono raccolte in preghiera. Lo spazio intorno all'ospedale di Pretoria, dove Madiba è ricoverato, è stato invaso da fiori e bandiere. A poche centinaia di metri da dove Mandela è ricoverato, i fiori, i cuori e gli animali di peluche hanno creato un tappeto sull'asfalto. Tanto l'affetto del popolo per un Presidente unico, e il muro dell'ospedale è invaso da messaggi, lettere, foto e disegni di bambini che si confondono con bandiere, simboli della lotta antiapartheid, e palloncini. 

IL PRESIDENTE DI UN SUDAFRICA LIBERO

Tutto è il risultato di una processione, lenta e rispettosa, che continua ormai da giorni. E che non sembra volere terminare: centinaia i sudafricani giunti a Pretoria per pregare, piangere e rendere omaggio al padre della loro libertà, al fondatore del Sudafrica multirazziale. 

Mandela, che il 18 luglio compirà 95 anni, è ricoverato per un'infezione polmonare dall'otto giugno e da almeno tre giorni versa in condizioni "critiche". "Dobbiamo tenere lui e la sua famiglia nelle nostre costanti preghiere", ha dichiarato il presidente Jacob Zuma. Che poi ha confermato: "Sì, respira con le macchine. E' una brutta cosa, ma che ci possiamo fare". 

Al capezzale di Mandela si sono riuniti alcuni notabili del clan reale dei Thembu, di cui l'ex presidente sudafricano è esponente, per discutere le sue ultime volontà. Secondo indiscrezioni, Mandela vorrebbe essere sepolto nel villaggio di Qunu, dove lui steso ricorda di aver trascorso i più begli anni della sua infanzia, e dove si ritirò a vita privata prima che la sua salute peggiorasse. Il Sudafrica, però, non vuole ancora pensarci.