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Giovedì, 25 Aprile 2024
ATENE E L'EUROPA / Grecia

Grecia, accordo sugli aiuti: Atene respira

I ministri delle finanze dell'Eurozona hanno dato il via libera alla nuova tranche di aiuti economici alla Grecia: il rapporto debito/pil dovrà essere al 124% nel 2020

ATENE - I ministri finanziari dell'Eurozona e la direttrice del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde, alla fine ce l'hanno fatta. Anche perché un altro fallimento - al terzo tentativo - si sarebbe proiettato negativamente sulla loro stessa credibilità.

RIDURRE IL DEBITO PUBBLICO - All'1.30 di questa mattina, dopo 13 ore di negoziati, l'Eurogruppo straordinario dedicato alla Grecia ha prodotto un complesso accordo sul pacchetto di misure che dovrebbero ridurre in modo consistente il debito pubblico di Atene, riportandolo su una traiettoria "sostenibile" che lo porti a diminuire nel 2020 al 124% rispetto al Pil, e nel 2022 a un livello "sostanzialmente inferiore" al 110%. Il premier greco Antonis Samaras ha espresso soddisfazione: "E' andato tutto bene - ha detto Samaras ai media greci dopo l'annuncio dell'intesa - tutti i greci insieme, abbiamo lottato per questa decisione e domani è un nuovo giorno per tutti greci".

GLI AIUTI - Al tempo stesso, l'Eurogruppo ha dato il via libera 'politico' (quello formale è previsto per il 13 dicembre, dopo il voto parlamentare nei paesi in cui è richiesto, e in particolare in Germania) all'esborso di una nuova "tranche" di aiuti, prestiti per un totale di 43,7 miliardi di euro. Di questa cifra, 10,6 miliardi di euro saranno dati già in dicembre alla Grecia per finanziare il suo bilancio, e 23,8 miliardi di euro saranno destinati, sempre in dicembre alla ricapitalizzazione delle banche. I restanti 9,3 miliardi di euro saranno versati in tre 'tranches' nel primo trimestre 2013, a condizione che Atene attui alcuni impegni previsti dall'accordo con la Troika (Ue-Bce-Fmi), fra cui, importantissima, la riforma del sistema fiscale a gennaio. Il pacchetto di misure per la riduzione del debito greco approvato "politicamente" ieri prevede innanzitutto una riduzione di 100 punti base (ovvero di 1 punto percentuale) degli interessi pagati da Atene per il primo prestito bilaterale dei paesi dell'Eurozona nel maggio 2010 (i tassi passerebbero dagli attuali 150 a 50 punti base al di sopra dai tassi interbancari).

In secondo luogo, è prevista una riduzione di 10 punti base sul costo delle commissioni che la Grecia paga per le garanzie fornite dai paesi dell'Eurozona per i prestiti ad Atene del Fondo di salvataggio Efsf. Terzo: un allungamento di 15 anni delle scadenze (maturità) dei prestiti bilaterali che oggi sono di 15 anni, mentre sarà differito di 10 anni il pagamento degli interessi del prestito dell'Efsf. La quarta misura riguarda i profitti fatti dalle banche centrali nazionali e dalla Banca centrale europea con l'acquisto sul mercato dei bond greci deprezzati quanto tutti volevano sbarazzarsene, ma poi rimborsati da Atene al loro valore nominale: le banche centrali rinunceranno a tali profitti e li verseranno, a partire dal 2013, sul conto bloccato che la Grecia usa per rimborsare i suoi creditori.

Sono previsti, infine, altri due tipi di misure: il cosiddetto "Buy Back", ovvero il riacquisto sul mercato da parte di Atene, agli attuali valori molto deprezzati, di un sostanzioso pacchetto di propri titoli di Stato, che produrrebbe una riduzione del debito pubblico pari al loro valore nominale; e "ulteriori misure di assistenza. Fra le condizioni che la Grecia si è impegnata a rispettare c'è la predisposizione di un "meccanismo di correzione" che obbligherà il governo a rientrare immediatamente in carreggiata nel caso in cui alcuni obiettivi di bilancio o del programma di privatizzazioni non fossero rispettati. Inoltre, il conto bloccato per il servizio del debito (ovvero il pagamento degli interessi ai creditori) verrà alimentato con il ricavato di tutte le privatizzazioni e con le risorse create dall'avanzo primario. Il contro bloccato sarà gestito con la massima trasparenza e monitorato dal direttore dell'Efsf Klaus Regling.

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