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Giovedì, 18 Aprile 2024
STORIE DALLA CRISI / Grecia

Grecia, nessuno accende il riscaldamento: "Costa troppo"

Il prezzo del combustibile è salito del 40%. E la scorsa settimana la malaria, ufficialmente debellata 40 anni fa, ha fatto ritorno in alcune zone dell'Attica orientale e del Peloponneso

E' una domenica mattina, sul presto. Il sole è appena sorto dietro le foreste di castagni del Monte Pelio, nel sud est della Tessaglia, nella Grecia centrale, ma i fuoristrada tornano verso valle con quintali di legna. Nella Grecia colpita da una povertà diffusa c'è sempre più richiesta di legna per riscaldarsi nei mesi invernali. E' il Guardian a raccontare questa storia.

Dalla loro casa poco distante
  Yiannis Chadziathanasiou e Natasa Rempati guardano l'andrivieni del traffico: "La situazione sta diventando disperata. Si sente ogni giorno di intere foreste tagliate illegalmente per fare legna da ardere".

Il paese ellenico, il più povero dell'Eurozona,  affronta il sesto anno consecutivo di recessione economica. La disoccupazione straccia record su record e la povertà ha raggiunto livelli che non si toccavano dalla secondo guerra mondiale. Dopo aver colpito i settori più vulnerabili della società, come i pensionati e i lavoratori a basso reddito, la crisi sta letteralmente distruggendo anche la classe media greca. L'annuncio, questa settimana, del nuovo piano di salvataggio è solo una piccola, irrisoria consolazione per chi fa fatica ad arrivare alla fine del mese.

Pronti al peggior inverno dall'esplosione della crisi, tre anni fa, i greci che un tempo non ci pensavano due volte ad accendere il riscaldamento, adesso esitano. L'austerità e l'aumento della tasse hanno dimezzato il potere di spesa delle famiglie. Persino avvocati e dottori hanno sentito il colpo. Il prezzo del combustibile sale, il governo ha messo una sovrattassa del 40%, e in tanti non se lo possono più permettere.

Tina Kanellopoulou, titolare di una boutique che vive a Kolonaki, sobborgo alla moda di Atene, dice: "Nel mio condominio il riscaldamento non è acceso perché la maggior parte dei proprietari non ha i soldi per pagarlo. Siamo andati tutti a comprare delle stufette elettriche. Se vai nello studio di un dottore o di un avvocato vedrai che anche loro fanno così".

La pisicina che aveva ospitato gran parte delle gare durante i giochi olimpici di Atene del 2004 è stata chiusa pochi giorni fa: le autorità non erano più in grado di pagare il combustibile per il riscaldamento.

I numeri fanno paura. Il ministro Nikos Dendias l'altro giorno ha detto che 3100 persone si sono tolte la vita in Grecia negli ultimi tre anni per colpa della crisi, proprio in Grecia, paese che nel 2009 aveva il tasso di suicidi più basso d'Europa. La scorsa settimana la Grecia ha scoperto che la malaria, ufficialmente debellata 40 anni fa, ha fatto ritorno in alcune zone dell'Attica orientale e del Peloponneso.

Gikas Hardouvelis, economista che lavora alla Banca Europea: "La Grecia sta tornando agli anni '70. La gente è disperata. La recessione ha colpito ogni famiglia, chi un tempo viveva decentemente ha visto il suo salario ridursi anche dell'80%. Ho paura che tutta questa rabbia si incanali nella direzione sbagliata. Sì, mi riferisco ai neonazisti di Alba Dorata". Takis Pavlopoulos, assistente di  Alexis Tsipras, sostiene che se il 2012 è stato l'anno della "morte dei salariati", il 2013 sarà l'anno della "morte della classe media".

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