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Venerdì, 29 Marzo 2024
GRECIA / Grecia

Grecia, S&P: una possibilità su 3 che Atene esca dall'euro

La nota dell'agenzia di rating arriva a meno di due settimane dalle elezioni. Intanto i rappresentanti del G7 hanno organizzato un incontro d'emergenza

C'è almeno una possibilità su tre che la Grecia possa uscire dalla zona euro. A dirlo è l'agenzia di rating Standar & Poor's, che in una nota pubbicata oggi si è espressa sullo stato di salute di quello che ormai è diventato il nuovo 'malato d'Europa'.

Le elezioni del 17 giugno - Le elezioni politiche in programma  il 17 giugno rischiano infatti di trasformarsi in un vero e proprio referendum pro o contro le misure di austerità volute da Bruxelles. 

Secondo i sondaggi, la vera battaglia sarà tra il partito conservatore Nuova Democrazia e la formazione di sinistra, Syriza. Alexis Tsipras, leader di quest'ultima, ha già annunciato che in caso di vittoria annullerà il patto con l'Unione europea e il Fondo Monetario Internazionale, che prevedere l'adozione di misure di austerità in cambio del salvataggio del Paese dalla bancarotta. 

L'uscita di Atene dall'euro - L'analisi di S&P si basa proprio sulla possibilità che alle prossime elezioni possa vincere un partito “anti austerità”, come scrive il giornale francese La Tribune. L'agenzia di rating ha quindi cercato di immaginare cosa accadrebbe nel caso di un'uscita di Atene dalla zona euro.

Il ritorno alla dracma rischierebbe di essere “molto costoso per la popolazione greca” e “non risoverebbe in maniera permanente i problemi fondamentali dell'economia greca”. 

I contraccolpi sugli altri stati dell'Unione sarebbero però limitati. L'uscita della Grecia “non provocherebbe automaticamente un declassamento degli altri paesi”. In questo senso, secondo S&P,  “le difficoltà incontrate dalla popolazione greca dovrebbero dissuadere gli altri stati membri dal seguirla nell'uscota dall'euro”. 

Riunione del G7 - Intanto oggi i responsabili finanziari del G7 si sono riuniti in una conferenza di emergenza, secondo quanto rende noto l'agenzia Reuters. I rappresentanti dei sette paesi più industrializzati del mondo (Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Giappone, Italia, Germania e Francia) discuterranno della crisi economica che ha colpito Paesi come Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna.

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