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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Thailandia, le condizioni dei salvati sono molto buone: "Una settimana in ospedale"

"Non hanno febbre o infezioni gravi, solo tre di loro hanno infezioni polmonari di minore entità", dicono i medici dell'ospedale. "Si sono aiutati l'un l'altro"

Stanno bene. Le condizioni mentali di tutti i ragazzi usciti dalla grotta da domenica e il loro allenatore "sono molto buone, così come le loro condizioni di salute in generale, non hanno febbre o infezioni gravi, solo tre di loro hanno infezioni polmonari di minore entità", hanno reso noto i medici dell'ospedale in cui sono stati ricoverati per essere sottoposti a esami e ricevere cure. 

"Potrebbe essere dovuto al fatto che hanno passato tutto il loro tempo nella grotta insieme, come una squadra, aiutandosi l'un l'altro", ha spiegato Thongchai Lertvilairattanapong in un briefing all'ospedale Chiangrai Prachanukroh. 

Thailandia, tutti in salvo i baby calciatori e l'allenatore intrappolati nella grotta

I 12 ragazzi, di età compresa fragli undici e i 16 anni e il loro allenatore di 25 anni rimarranno in ospedale una settimana.

Gli occhi del mondo sul salvataggio 

La Thailandia e il mondo intero applaudono al miracoloso salvataggio dei 13  rimasti intrappolati nel fondo di una grotta allagata per quasi 18 lunghi giorni. Ieri gli ultimi quattro membri della squadra di calcio dei "cinghiali" e il loro coach sono usciti dai cunicoli della grotta di Tham Luang, nel nord della Thailandia, dopo che gli altri otto erano usciti in due tappe nei due giorni  precedenti.

Grotta Thailandia, tutti al sicuro: fine dell'incubo

Per ultimi sono poi usciti i tre sub e il medico che erano rimasti con i ragazzi. Nell'entusiasmo che ha salutato la fine di un incubo, non va dimenticata la morte di un sub thailandese, il 38enne Sanan Gunan, perito il 6 luglio durante le operazioni di preparazione del salvataggio. Una morte che ha sottolineato le difficoltà e i rischi dell'impresa cui hanno partecipato sub thailandesi, ma anche esperti  britannici, americani e di altri paesi.

Per uscire all'aria aperta i 12 ragazzini, di età compresa fra gli 11 e i 16 anni e l'allenatore 25enne, hanno dovuto affrontare un percorso di oltre tre chilometri, in parte completamente sommerso, con alcuni passaggi strettissimi di una quarantina di centimetri. Nessuno di loro sapeva nuotare ed erano tutti indeboliti dalle privazioni della loro  brutta avventura. Ma ce l'hanno fatta, ed è tutto quel che conta.

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