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Mercoledì, 31 Maggio 2023
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Guaca: il villaggio di pescatori che trova un tesoro in riva al mare

Yolman Lares una mattina durante la sua abitudinaria visita alle latrine ha visto qualcosa di luccicante sulla spiaggia. Poco dopo si è ritrovato tra le dita un medaglione d'oro con l'immagine della Vergine Maria. Dalla fine di settembre la ricerca ha portato alla luce centinaia di gioielli, ornamenti e addirittura pepite. E per molti la circostanza è diventata un messaggio di speranza

Il villaggio di Guaca si trova sulla Paria, penisola del Venezuela scoperta da Cristoforo Colombo nel 1498. Come tutto il paese è stato colpito dalla crisi economica, particolarmente deflagrante in una zona in cui sono tutti pescatori. Ma uno di questi, Yolman Lares, una mattina durante la sua abitudinaria visita alle latrine del villaggio prima di andare a lavorare ha visto qualcosa di luccicante che affiorava dal mare. 

Guaca: il villaggio di pescatori che trova un tesoro in riva al mare

Dopo aver rastrellato con la mano nella sabbia, racconta il New York Times, Yolman si è ritrovato tra le dita un medaglione d'oro con l'immagine della Vergine Maria. "Ho iniziato a tremare, ho pianto di gioia", ha detto il 25enne. "Era la prima volta che mi accadeva qualcosa di speciale". La notizia della scoperta si è diffusa rapidamente e dopo qualche ora la maggior parte dei duemila abitanti del villaggio si era radunata sulla spiaggia a setacciare ogni centimetro del lungomare in quella che è diventata una frenetica caccia al tesoro. Dalla fine di settembre la ricerca ha portato alla luce centinaia di gioielli in oro e argento, ornamenti e addirittura pepite d'oro. E per molti la circostanza è diventata un segno del destino e un messaggio di speranza. 

Nessuno sa da dove provengano i monili, i gioielli e l'oro ma nella zona ci sono molte leggende che riguardano i pirati dei caraibi e i loro tesori leggendari. La costa della penisola venezuelana fu frequentata nei secoli scorsi da bucanieri olandesi e francesi mentre oggi è un paradiso per i trafficanti di droga e petrolio. Alcuni degli abitanti hanno visto l'oro come una maledizione che avrebbe condannato chiunque lo toccasse. L'opposizione venezuelana ha ventilato l'ipotesi che il ritrovamento dell'oro sia stato organizzato dal governo per calmare le proteste dei residenti. 

Dopo che la foto del primo gioiello ritrovato è stata pubblicata su Facebook la notizia si è diffusa in tutto il Venezuela, ma la carenza di benzina e la lontananza dell'area, oltre alla quarantena per il coronavirus, hanno impedito lo scatenarsi di una corsa all'oro nazionale, mentre un test chimico commissionato dal Nyt su un anello di una catena d'oro indica che è stato probabilmente prodotto in Europa negli ultimi decenni e che si tratta di un materiale a 18 carati di alta qualità. 

La corsa all'oro del Venezuela

Secondo Chris Corti, esperto britannico di produzione di gioielli, i monili sono stati prodotti nella metà del XX secolo. Gli abitanti li hanno venduti per acquistare cibo: riso, farina e pasta. Oggi a Guaca la carenza di carburante ha trasformato la crisi in una lotta per la sopravvivenza, mentre il governo acquista il loro pescato per 1,5 centesimi alla libbra. C'è chi ha cominciato a usare i remi per arrivare in mare aperto. Yolman Lares ha venduto tutti gli oggetti che ha trovato per 125 dollari e ha usato il denaro per rifare le reti che usa per pescare ma anche per riparare il suo televisore e comprare un apparecchio radio usato. 

Il tesoro ha permesso alla sua famiglia di tornare a mangiare due volte al giorno. La sua figlia più piccola, Thairy Lares di 2 anni, è aumentata di peso nell'ultimo mese, sebbene sia ancora malnutrita. La televisione adesso è sempre accesa e mostra una nazione felice e prospera, un'immagine molto lontana dalla realtà. Oggi il villaggio è tornato alle attività di sempre mentre Lares ha deciso di conservare un paio di orecchini d'oro decorati con una stella:  "È l'unica cosa carina che mi rimane". Ancora oggi gli abitanti di Guaca trovano piccoli oggetti dorati nella sabbia: al tramonto tornano a setacciare la spiaggia per vedere se è rimasto ancora qualcosa: "Se è successo una volta, accadrà di nuovo". 

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