Kiev sotto attacco di missili "ipersonici": raid russi su tutta l'Ucraina
Mosca ha usato per la prima volta anche i micidiali "Kinzhal" che la contraerea ucraina non è ancora in grado di contrastare. Abbattuti 34 su 81 missili cruise e 4 droni kamikaze. Colpite infrastrutture energetiche, la centrale nucleare di Zaporizhzhia senza energia
A partire dalla mezzanotte di oggi giovedì 9 marzo la Russia ha effettuato una serie di attacchi missilistici in tutta l'Ucraina, colpendo edifici residenziali e infrastrutture a Kiev, Kharkiv, Dnipro e Odessa: lo hanno riferito funzionari ucraini, spiegando che i raid hanno causato interruzioni di corrente in diverse aree. Almeno due le vittime a Kiev mentre il sindaco Vitali Klitschko ha confermato che il 40% dei residenti della città è ora senza riscaldamento mentre fuori ci sono 4°C.
Secondo quanto si è appreso durante i bombardamenti sono stati utilizzati per la prima volta anche i missili ipersonici Kinzhal che non sono intercettabili da parte della contraerea ucraina, ma solo dai sistemi Patriot richiesti a gran voce da Kiev e che gli alleati occidentali hanno più volte promesso e non ancora consegnato.
Come spiegato dall'aviazione ucraina "sono stati abbattuti 4 droni 'Shahed-136/131' e 34 missili da crociera su 48 missili da crociera di tipo Kalibr lanciati dalle forze armate di Mosca per un totale di 81 missili. "I lanci sono stati effettuati da dieci aerei strategici Tu-95, sette aerei a lungo raggio Tu-22M3, otto caccia Su-35, sei MiG- 31K e tre portaerei Kalibr KR nel Mar Nero", è stato spiegato. "Come risultato di contromisure organizzate", ha quindi precisato l'aviazione di Kiev, "8 missili aerei guidati Kh-31P e Kh-59 non hanno raggiunto i loro obiettivi. Vale la pena notare che le forze armate ucraine non dispongono di mezzi in grado di distruggere Kh-22 e Kh-47 'Kinzhal' e S-300".
Colpita non solo la principale centrale termoelettrica di Kiev ma sarebbe stata sconnessa dalla rete elettrica anche la centrale nucleare di Zaporizhzhia nell'Ucraina centrale. "Attualmente la centrale è in modalità di blackout per la sesta volta dall'inizio dell'occupazione" si legge in un comunicato di Energoatom.
Altre quattro vittime si registrano nella regione di Lepoli (Liv) dove un razzo è caduto in una zona residenziale nel distretto di Zolochiv causando un incendio che ha distrutto tre edifici residenziali.
Il raid russo su tutta l'Ucraina
Un attacco missilistico ha colpito una struttura energetica nella città portuale di Odessa, ha confermato il suo governatore Maksym Marchenko. Anche le aree residenziali sono state colpite, ma al momento non si hanno notizie di vittime, ha aggiunto. Oleg Synegubov, capo dell'amministrazione regionale di Kharkiv, ha spiegato da parte sua che "circa 15" raid hanno colpito la città e la regione, con "infrastrutture critiche" e un edificio residenziale presi di mira. Altri bombardamenti sono stati segnalati nella città orientale di Dnipro e in altre regioni.
A metà febbraio, Mosca aveva già effettuato un attacco "massiccio" con decine di missili contro i siti di produzione di energia, facendo perdere temporaneamente all'Ucraina una parte significativa delle sue capacità di generazione. Kiev ha annunciato poco dopo aver riacquistato una produzione elettrica sufficiente per evitare tagli, dopo mesi di restrizioni dovute ai ripetuti raid russi. Mercoledì, il direttore dell'intelligence statunitense Avril Haines ha affermato che la grande offensiva russa che si temeva poche settimane fa è fallita.
Infuria la battaglia per il controllo di Bakhmout
Da ottobre e dopo diverse battute d'arresto militari sul campo, la Russia ha bombardato le principali strutture energetiche in Ucraina con missili e droni, facendo precipitare ogni volta milioni di persone nell'oscurità e nel freddo del gelido inverno. Questi nuovi attacchi su larga scala arrivano il giorno dopo l'annuncio da parte del capo dell'organizzazione paramilitare russa Wagner, Evgeny Prigojine, della presa della parte orientale di Bakhmout, la cittadina dell'Ucraina orientale al centro dei combattimenti da mesi, nonostante un controverso valore strategico. Bakhmout potrebbe cadere "nei prossimi giorni", ha detto alla stampa il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, aggiungendo però che "questo non riflette necessariamente una svolta nella guerra". I funzionari ucraini, compreso lo stesso presidente Volodymyr Zelensky, hanno avvertito, tuttavia, che la caduta della città potrebbe aprire la strada all'avanzata russa a est.
Questi ultimi attacchi fanno seguito a un incontro di mercoledì a Stoccolma dei 27 ministri della Difesa Ue, con il loro omologo ucraino Oleksiï Reznikov, per negoziare un piano per la consegna di proiettili e munizioni a Kiev, che potrebbe essere portato a due miliardi di euro. Mercoledì il presidente ucraino ha accolto a Kiev il segretario generale delle Nazioni Unite Antonion Guterres, in particolare per discutere l'estensione di un accordo che consente all'Ucraina di esportare i suoi cereali.
Mobilitazione in Georgia
Intanto migliaia di georgiani sono scesi mercoledì per le strade della capitale Tbilisi per il secondo giorno consecutivo di proteste contro una nuova legge sugli "stranieri" che richiederebbe alle organizzazioni che ricevono più del 20% dei finanziamenti dall'estero di registrarsi o incorrere in multe. I manifestanti affermano che il disegno di legge imita la legislazione russa che è stata utilizzata dal 2012 per mettere a tacere il dissenso.
Il partito al governo Georgian Dream, che secondo i manifestanti ha legami con la Russia, si è assicurato l'approvazione del disegno di legge in prima lettura questa settimana.
Il sentimento anti-russo è forte in Georgia dopo il sostegno russo di lunga data a due regioni separatiste e una breve invasione russa del paese nel 2008. La Georgia - che un tempo faceva parte dell'ex Unione Sovietica - da anni si sta avvicinando alla Unione Europea e molti georgiani sostengono l'Ucraina.
Outside Rustaveli metro. Number of protesters eeduced, probably police will soon manage to reopen roads again. pic.twitter.com/CtTwU2hUlE
— Mariam Nikuradze (@mari_nikuradze) March 9, 2023