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Martedì, 23 Aprile 2024
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Guerra all'Isis, l'esercito iracheno entra a Mosul: "La vera battaglia inizia adesso"

"Ora è l'inizio della vera liberazione", ha detto il numero uno dell'anti-terrorismo iracheno. Le forze speciali sono entrate da Est, la città è accerchiata. Secondo gli esperti, in città ci sarebbero ancora tra i 3mila e i 5mila combattenti dell'Isis

Le truppe irachene sono entrate a Mosul nel tardo pomeriggio di ieri per lanciare quella che è stata definita la "vera" battaglia per la ripresa della città in mano all'Isis. Le forze d'elite sono entrate dal quartiere periferico di Judaidat Al-Mufti, secondo il centro di comando dell'esercito.

"Ora è l'inizio della vera liberazione di Mosul", ha annunciato il numero uno dell'anti-terrorismo iracheno (Cts) il generale Taleb Cheghati al-Kenani. "Il nostro obiettivo finale è la liberazione totale di Mosul". "Collaboriamo con l'esercito per mettere in sicurezza le zone e avanzare insieme", ha aggiunto Muntadhar Salem,un alto responsabile del Cts. Ieri, dopo l'ingresso delle forze speciali, il primo ministro iracheno Haider al-Abadi aveva detto con ottimismo: "Chiuderemo il nostro pugno intorno all'Isis da tutti i fronti".

Secondo gli esperti i combattenti Isis ancora asserragliati nella città sono tra 3.000 e 5.000. Intanto a Mosul stanno convergendo migliaia di combattenti da Est, Nord e Sud con il sostegno dei raid della coalizione internazionale guidata dagli Usa. I peshmerga curdi hanno consolidato le proprie posizioni e a Sud le forze del governo federale continuano a progredire ma restano a diversi chilometri dalla periferia di Mosul. Infine a Ovest le forze paramilitari di Hashd al-Shaabi, coalizione guidata dalle milizie sciite sostenute dall'Iran, stanno tentando di tagliare le linee dei rifornimenti dall'Isis con la Siria.

La coalizione internazionale avanza verso Mosul | ANSA

Intanto le Golden Eagle, le truppe speciali irachene, "con un assalto hanno occupato la vecchia torre tv nel cuore di Gagjali", fanno sapere fonti della sicurezza di Baghdad. Le forze entrate da Est hanno adesso la possibilità di attendere rinforzi prima di avanzare. L'esercito iracheno dovrà tentare di aprire i corridoi umanitari per i circa 1,5 milioni di civili che abitano ancora nella città, secondo l'Onu. "E' urgente" in particolare per i "circa 600mila bambini" perché "non possiamo aspettare che quello che succede ad Aleppo avvenga anche" a Mosul, ha dichiarato Maurizio Crivellaro, direttore per l'Irak dell'Ong Save The Children.

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