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Giovedì, 25 Aprile 2024
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"Nessuna scorciatoia: in Libia non servono guerre lampo"

Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni: "Non ci sono scorciatoie illusorie, esibizioni muscolari. È vero, il tempo stringe, ma non c`è alle porte nessuna guerra lampo"

Occorre evitare che la Libia "sprofondi nel caos dove possono proliferare episodi tragici come quelli che hanno coinvolto i nostri ostaggi" e "deve essere chiaro che non ci sono scorciatoie illusorie, esibizioni muscolari. È vero, il tempo stringe, ma non c`è alle porte nessuna guerra lampo". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni in un'intervista al Sole24Ore.

Per stabilizzare la situazione politico-diplomatica e l'insediamento del governo in Libia serve che "la maggioranza possa esprimersi trovando il modo per sfuggire alle minacce degli estremisti - ha aggiunto il ministro - serve inoltre l'inclusione nel processo di forze locali , tribali e legati alle milizie che finora sono state ai margini o ostili perché la nascita del nuovo governo deve puntare alla più vasta aggregazione possibile in un Paese che presenta un contesto molto frammentato. Il governo inoltre dovrà insediarsi quanto prima a Tripoli".

CAOS LIBIA -  Sul futuro della Libia, e sulla stabilità di tutta la regione del Sahel, incombe la "minaccia terrificante" dei jihadisti dello Stato Islamico (Isis). Così il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon il quale ha avvertito le potenze internazionali di non "alimentare il fuoco del conflitto" nel Paese Nordafricano. Il segretario Onu ha lasciato oggi la Mauritania per dirigersi in Algeria nell'ambito del tour nel continete africano. Ieri dalla capitale della Mauritania Nouakchott, il segretario dell'Onu durante gli incontri con il presidente Mohamed Ould Abdel Aziz e il primo ministro Yahya Ould Hademine, si è detto "profondamente preoccupato per la situazione in Libia".

RENZI - "I media si affannano a immaginare scenari di guerra italiana in Libia che non corrispondono alla realtà - dice il premier Matteo Renzi - La situazione in Libia infatti è sempre molto delicata. Il lavoro delle Nazioni Unite per raggiungere un accordo solido e stabile sul Governo è ancora in pieno svolgimento. Abbiamo bisogno di una soluzione equilibrata e duratura. Solo a quel punto potremo valutare, sulla base della richiesta di un governo legittimato, un impegno italiano, che comunque avrebbe necessità di tutti i passaggi parlamentari e istituzionali necessari". 

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