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Giovedì, 25 Aprile 2024
Le cause e lo scenario

"È una guerra all'Occidente, a rischio anche obiettivi in Europa"

Il consigliere di Putin, Sergey Karaganov, non esclude il coinvolgimento di altri Paesi: "Usa e Nato continuano ad inviare armi all'Ucraina, se va avanti così l'escalation è sempre più probabile"

L'invasione russa in Ucraina cela un conflitto con l'Occidente, che non esclude il coinvolgimenti di "terze" parti. Ne è convinto Sergey Karaganov, consigliere presidenziale per la politica estera con Yeltsin e con Putin, attualmente alla guida Centre for Foreign and Defense Policy di Mosca. Secondo uno degli uomini più vicini sia a Lavrov che a Putin, che già nel 2019 aveva teorizzato un'invasione in Ucraina, la basi della guerra arrivani da lontano: "Putin ha detto che se l’Ucraina fosse entrata Nato, non ci sarebbe più stata l’Ucraina - ha spiegato in un'intervista al Corriere della Sera - Nel 2008 c’era un piano di rapida adesione. Fu bloccato dai nostri sforzi e da quelli di Germania e Francia, ma da allora l’Ucraina è stata integrata nella Nato. È stata riempita di armi e le sue truppe sono state addestrate dalla Nato, il loro esercito è diventato sempre più forte. Abbiamo assistito a un rapido aumento del sentimento neonazista in quel Paese. L’Ucraina stava diventando come la Germania intorno al 1936-‘37. La guerra era inevitabile, erano una punta di diamante della Nato. Abbiamo preso una decisione molto difficile: colpire per primi, prima che la minaccia diventasse ancora più letale".

Secondo Karaganov, negli ultimi 30 anni l'Occidente "ha mentito" alla Russia, rendendo difficile evitare l'attacco attraverso dei negoziati, il problema rimane l'espansionismo occidentale: "Vediamo l’espansione occidentale in atto e la russofobia raggiungere livelli come l’antisemitismo tra le due guerre. Quindi il conflitto stava già diventando probabile. E abbiamo visto profonde divisioni e problemi strutturali nelle società occidentali. Così il Cremlino ha deciso di colpire per primo. Tra l’altro, questa operazione militare sarà usata per ristrutturare l’élite e la società russa. Diventerà una società più militante, basata sulla nazionalità, spingendo fuori dalla classe dirigente gli elementi non patriottici".

"La maggior parte delle istituzioni sono, secondo noi, unilaterali e illegittime - ha aggiunto Karaganov - Minacciano la Russia e l’Europa orientale. Noi volevamo una pace giusta, ma l’avidità e la stupidità degli americani e la miopia degli europei ci hanno rivelato che questi attori non la vogliono. Dobbiamo correggere i loro errori. L'Ue non la consideriamo illegittima, ma a volte non ci piacciono le sue politiche". Infine, il consigliere di Putin non ha escluso l'ipotesi di un coinvolgimento di altri Paesi: "Purtroppo diventa sempre più probabile. Gli americani e i loro partner della Nato continuano a inviare armi all’Ucraina. Se va avanti così, gli obiettivi in Europa potrebbero essere colpiti o lo saranno per interrompere le linee di comunicazione. Allora la guerra potrebbe vivere un’escalation. É sempre più plausibile. Penso i generali americani la vedano come me".

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