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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Guerra / Ucraina

La Russia non sa cosa ha annesso in Ucraina: dubbi sui confini

I confini delle regioni sottratte a Kiev con i referendum farsa della scorsa settimana non sono chiari nemmeno al Cremlino. Secondo alcuni analisti militari, Mosca avrebbe perso nelle ultime 72 ore il 9% dei territori annessi venerdì scorso

La Russia ha annunciato l'annessione dei territori sottratti all'Ucraina dopo i referendum 'farsa' non riconosciuti dalla comunità internazionale. I confini delle regioni, però, non sono chiari, come ammette il Cremlino. Secondo il portavoce Dmitry Peskov, le autoproclamate repubbliche di Donetsk e Luhansk fanno parte della Russia entro i confini del 2014. Nelle regioni di Kherson e Zaporozhzhia, però, la questione dei confini sarà risolta nel corso di un'ulteriore confronto con la popolazione. Interrogato dai giornalisti, riferisce l'Interfax, Peskov non scioglie i nodi e non sa dire dove si trovino i confini dei territori ucraini recentemente annessi.

"A Kherson e Zhaporzhzhia continueremo a consultarci con la popolazione" sui confini, ha detto Peskov. Alla domanda se le aree di queste regioni che sono sotto il controllo di Kiev vengano considerate russe dal Cremlino, il portavoce ha risposto: "Non ho altro da aggiungere ora". Quando è stato chiesto in che modo verrà consultata la popolazione sui confini, Peskov ha detto di non poter rispondere ma che tutto dipenderà dalla volontà degli abitanti dei territori. Neanche la legge sull'annessione dei nuovi territori che verrà firmata dal presidente russo Vladimir Putin chiarirà i confini: Peskov ha detto di ritenere che la "formulazione rimarrà la stessa".

I funzionari russi potrebbero chiarire qualcosa sui confini, almeno sulla carta, nei prossimi giorni. Ma devono affrontare un problema intrinseco e irrisolvibile: le forze ucraine controllano ancora ampie parti di Donetsk e Zaporizhia e alcune aree degli oblast di Luhansk e Kherson, una realtà militare che difficilmente cambierà nei prossimi mesi. Secondo l'Institute for the Study of War (ISW), "Putin probabilmente ha affrettato l’annessione di questi territori prima di prendere anche decisioni amministrative di base su confini e governance. I funzionari russi non hanno quindi stabilito politiche o condizioni chiare per una corretta amministrazione. Organizzare la governance per questi quattro oblast annessi con la forza sarebbe burocraticamente impegnativo per qualsiasi Stato dopo che le forze russe hanno sistematicamente ucciso, arrestato o cacciato i funzionari ucraini che in precedenza gestivano le amministrazioni regionali. Ma l’incompetenza burocratica dimostrata dal tentativo di mobilitazione parziale degli uomini russi da parte del Cremlino, suggerisce che i burocrati russi lotteranno allo stesso modo per stabilire strutture di governo su una popolazione resistente e riluttante nella zona di guerra che è il territorio ucraino occupato dalla Russia".

Quadro paradossale: la Russia non controlla pienamente nessuna delle quattro regioni annesse. Ciò che dice Peskov ha un valore relativo, in ogni caso. Basti pensare alla sua decisa smentita della mobilitazione dei riservisti: qualche giorno dopo invece la mobilitazione fu annunciata da Putin. La credibilità e il peso di Peskov sono sempre più relativi e capire i reali piani del Cremlino è quasi impossibile. La perdita di Lyman, centro abitato della regione di Donetsk dalla grande importanza strategica, è l'ultimo schiaffo per la Russia. Le forze di Kiev proseguono la loro azione nel Donbass e nella regione di Kherson e Kharkiv. Secondo alcuni analisti militari,Moscaavrebbe perso, solo nelle ultime 72 ore, il 9% dei territori annessi venerdì scorso. 

L'Unione europea addestrerà fino a 15mila soldati ucrain, secondo il giornale tedesco Der Spiegel. I membri Ue hanno concordato che fino a 15mila soldati ucraini potranno addestrarsi in paesi Ue e 3mila di loro riceveranno training in mansioni speciali per gli ufficiali comandanti e per altre specializzazioni. Il programma dovrebbe partire da metà ottobre. Alla fine di agosto il ministro degli esteri Ue Josep Borrell aveva chiesto che i ministri della difesa Ue raggiungessero un accordo politico per l'addestramento delle truppe ucraine.

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