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Venerdì, 29 Marzo 2024
Un mese di conflitto / Ucraina

Le fosse comuni a Mariupol e le strane sparizioni di chi si oppone a Mosca

Matilda Bogner, responsabile della missione di monitoraggio per i diritti umani delle Nazioni Unite: "Almeno 200 cadaveri ammassati". Sale il bilancio dei civili uccisi

Fosse comuni, il bilancio delle vittime civili che cresce ora in ora, cittadini arrestati per aver "osato" manifestare il proprio dissenso alle azioni di Mosca. C'è tutto questo nel resoconto che i vertici Onu fanno di quanto sta accadendo in Ucraina a un mese dall'inizio delle operazioni belliche da parte della Russia.

I cadaveri nelle fosse comuni

Matilda Bogner, responsabile della missione di monitoraggio per i diritti umani delle Nazioni Unite, denuncia la presenza di fosse comuni a Mariupol. "Con le immagini satellitari, siamo riusciti ad raccogliere informazioni su una fossa comune. Stimiamo che in ognuna di questa fosse ci siano 200 cadaveri", ha affermato citata dalla Bbc, precisando che non si tratta necessariamente solo di civili.

Il suo team sta cercando di valutare, se non il numero, l'entità delle vittime civili nella città sul Mare d'Azov assediata dalle forze russe. Fonti militari locali nei giorni scorsi hanno denunciato che il bilancio delle vittime, solo a Mariupol, potrebbe superare le tremila. I corpi delle persone uccise sono spesso lasciati ai bordi delle strade, perché è troppo pericoloso recuperarli. Per questo, vengono poi portati in fosse comuni. Fonti Onu hanno sottolineato che il numero delle vittime "è considerevolmente più alto" di quello ufficiale, a causa delle difficoltà a verificare le notizie e a raccogliere informazioni in zone in prima linea nella guerra. 

Guerra Russia-Ucraina: le ultime notizie

"Almeno 1.081 vittime civili"

Secondo l'Onu intanto sono più di mille i civili rimasti uccisi in Ucraina dal 24 febbraio. Il bilancio aggiornato registrato dall'Ufficio dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite parla di un totale di almeno 1.081 civili uccisi e 1.707 feriti. Tra le oltre mille vittime vi sono almeno 165 donne, 48 bambini, 15 ragazze e 30 ragazzi.  

Chi protesta viene arrestato o scompare

Non solo morti. Ci sarebbero decine di cittadini ucraini vittime di arresti arbitrari e sparizioni forzate nelle aree sotto controllo russo. Almeno 36 casi di detenzioni di civili sono stati verificati dalle Nazioni Unite, con le famiglie spesso lasciate senza notizie. Secondo le dichiarazioni alla Bbc di un portavoce dell'Ufficio dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani le persone prese di mira "sono per lo più rappresentanti di comunità locali, giornalisti e persone" che si sono esposte con "posizioni filo-ucraine".

A febbraio, prima dell'annuncio di Vladimir Putin dell'"operazione militare speciale" in Ucraina, gli Stati Uniti - secondo il Washington Post - avevano informato le Nazioni Unite affermando di avere notizie credibili secondo cui Mosca stava compilando elenchi di personalità ucraine "da uccidere" o catturare dopo l'invasione del Paese. Nelle ultime settimane diversi funzionari nelle zone dell'Ucraina occupate sono stati presi dalle forze russe. A Melitopol, città nel sud del Paese, è stato catturato a inizio mese da truppe russe il sindaco Ivan Fedorov. "Non mi hanno toccato, ma, credetemi, sette uomini armati sono sufficienti per chiarire la loro posizione", ha poi detto ai media locali, raccontando di una "cella" in cui "qualcuno veniva torturato". Denunce di rapimenti sono arrivate da diverse città, anche da Bucha, dove le autorità locali hanno confermato alla Bbc la cattura di sei dipendenti poi rilasciati dopo un blitz russo.

Secondo la deputata ucraina, Alyona Shkrum, intervistata dalla Bbc a cui ha detto di essere stata messa in guardia dai servizi ucraini e che le è stato detto di lasciare la sua abitazione a Kiev, "più o meno ci sono due liste", una "di persone da uccidere, come i parlamentari, che sono per lo più persone con le quali" i russi "ritengono di non poter collaborare" e "una lista di persone da prendere in ostaggio, portare a Mosca e costringere a pronunciarsi su qualcosa". "Ci sono sanzioni contro di me in Russia - ha affermato - quindi presumo di essere sulla lista delle persone da uccidere o catturare". Tra i casi segnalati dalla Bbc c'è quello della giornalista Viktoriia Roshchyna, che lavorava nelle zone occupate nell'est del Paese quando è stata prelevata il 15 marzo a Berdyansk da uomini non identificati. E' stata rilasciata sei giorni dopo quando su canali Telegram filo-russi è stato diffuso un video, probabilmente girato sotto minaccia, in cui Roshchyna affermava di non essere stata presa dai russi e ringrazia le forze di Mosca per averle "salvato la vita". L'Unione nazionale dei giornalisti ucraini ha denunciato la cattura di quattro reporter poi rilasciati a Melitopol e il direttore Sergiy Tomilenko ha parlato di arresti parte di "un'ondata di pulizia dell'informazione" con l'obiettivo di "intimidazioni nei confronti di giornalisti e personaggi pubblici". Nel mirino di "rapimenti" però, sottolinea la Bbc, anche civili e persone con un passato nelle forze armate ucraine.

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