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Sabato, 20 Aprile 2024
Cosa succede / Ucraina

Le bombe sulla torre della tv e il convoglio lungo 60 km: cosa vuole fare ora la Russia

Secondo Kiev l'obiettivo dell'esercito di Mosca è interrompere le comunicazioni e lanciare una vasta operazione di propaganda. Intanto la lunga colonna di mezzi fotografata non lontana dalla Capitale è ancora ferma. L'armata russa prepara l'assedio?

La Russia sta preparando una campagna di disinformazione per annunciare la resa dei vertici militari e politici ucraini. È quanto sostiene il ministro della Difesa di Kiev, Oleksii Reznikov, secondo cui, "per 'confermare' questa falsa informazione, con 'documenti' firmati, anche questi falsi, saranno distribuiti dei video fabbricati". Secondo Reznikov i russi intendono isolare il Paese anche sul fronte delle notizie e delle comunicazioni con l'obiettivo di sferrare un'operazione di disinformazione e di pressing psicologico nei confronti della popolazione. Proprio oggi pomeriggio è stata bombardata, a Kiev, la torre della televisione. Secondo i servizi di soccorso ucraini, rilanciati dalla stampa internazionale, il bilancio è di almeno cinque morti. Il governo ucraino ha accusato l'esercito russo del raid, a poche ore dalle dichiarazioni del Cremlino sulla necessità di fermare "la guerra delle informazioni contro la Russia".

Il convoglio di 60 km vicino Kiev

Intanto l'armata russa attende rinforzi. Non lontano da Kiev un convoglio di mezzi militari lungo 60 km potrebbe presto farsi strada verso la capitale ucraina. Secondo fonti del Pentagono tuttavia il convoglio è fermo, "praticamente si trova dove era ieri". I russi al momento non avrebbero problemi di "carburante ed altri rifornimenti", fanno sapere dal Pentagono, ma stanno mostrando segni che stanno finendo le scorte alimentari.

Posizione in cui si trova il convoglio di mezzi russi-3

Gli americani citano diverse ragioni che possono aver provocato la situazione di stallo delle forze russe, compresa una resistenza da parte delle forze ucraine molto più intensa del previsto. Secondo le fonti Usa, è anche possibile che i russi abbiano fermato volontariamente l'avanzata per poter "riassestarsi e rivalutare" l'azione e "cambiare la loro tattica". Intanto, secondo un bilancio appena diffuso, i russi hanno lanciato oltre 400 missili dall'inizio dell'invasione in Ucraina. Gli ucraini hanno però ancora dei sistemi di difesa missilistica che sono "funzionanti, intatti e attivi".

È inutile dire che la presenza di un convoglio così imponente alle porte della Capitale non promette nulla di buono. L'ipotesi è che l'esercito di Mosca stia pianificando un vero e proprio assedio per conquistare Kiev. L'armata russa potrebbe lanciare bombardamenti massicci sulla città per fiaccare la resistenza dell'esercito ucraino e aprire la strada alle truppe di terra. Ma un attacco di questa portata comporterebbe inevitabilmente un'escalation di violenza e vittime civili. 

Quale piega prenderà la guerra? Secondo il generale Luigi Chiapperini, ex comandante del contingente multinazionale Nato in Afghanistan, "è impossibile fare previsioni su quanto tempo" gli ucraini "potranno resistere. Sinora sembra che lo stiano facendo con qualche successo" dice il generale all'AdnKronos. "Ma c'è da valutare l'impatto delle seconde schiere, cioè dei rinforzi russi che stanno affluendo".

"Potremmo presumere che i russi abbiano organizzato le loro forze su due schiere, una avanzata su due scaglioni (primo e secondo), una seconda schiera arretrata e infine forze in riserva senza compiti specifici, ma con orientamenti di impiego volti a coprire situazioni negative inaspettate o a sfruttare in profondità il successo dopo l'azione delle seconde schiere - sottolinea - Quei mezzi che ora sono in una fila di 60 km potrebbero essere quindi la seconda schiera che interviene dopo che la prima ha raggiunto i cosiddetti obiettivi di primo tempo. La prima schiera ha aperto la strada, la seconda dovrebbe avere il compito di raggiungere l'obiettivo designato che sembrerebbe essere appunto Kiev".

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