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Giovedì, 18 Aprile 2024
Il punto a inizio giornata / Ucraina

Guerra in Ucraina: cinque cose da sapere oggi

L'attacco al teatro di Mariupol. Scia di sangue prima del cessate il fuoco? Cosa c'è nella bozza di accordo. L'attacco agli elicotteri russi a Kherson: cosa se ne può trarre. L'Italia si prepara ad accogliere i profughi. Le ultime notizie sulla guerra, il punto a inizio giornata

Guerra Ucraina-Russia, i Paesi occidentali - tra cui gli Usa, la Gran Bretagna, la Francia - hanno chiesto l'immediata convocazione di una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per discutere degli sviluppi della situazione a Kiev. Intanto, dopo una giornata caratterizzata dagli attacchi agli edifici adibiti a rifugio dei civili ucraini, tra cui il teatro di Mariupol, il capo dell'amministrazione regionale di Donetsk accusa Mosca di "terrorismo", mentre in un video arriva la nuova condanna del presidente ucraino Zelensky, che parla di circa 103 bambini uccisi dall'inizio del conflitto, puntando il dito contro gli "invasori" che saranno "responsabili di tutti i crimini di guerra contro gli ucraini". Cinque cose da sapere oggi sulla guerra in Ucraina.

Guerra Russia Ucraina: ultime notizie in diretta

1) L'attacco al teatro di Mariupol

Come in ogni guerra, la ricerca di informazioni certe e di conferme è molto complicata. Ieri a Mariupol, città strategica nel sud-est ormai alla fame, dove migliaia di persone sono morte dall'inizio dell'assedio russo e si viene seppelliti in fose comuni, è stato bombardato un teatro convertito in rifugio per gli sfollati. Secondo le autorità locali, all’interno c’erano centinaia di persone. C’è chi indica un numero altissimo: 1.200. Immagini satellitari mostrano che sul terreno accanto al teatro erano state messe due grosse scritte, in russo: 'Bambini'. Non è bastato. Pare che a colpirlo sia stato un missile sparato da un aereo. Sarebbe stato sventrato anche il palazzo della piscina Neptune, sempre a Mariupol. "Si rifugiavano lì soltanto donne in gravidanza e bambini piccoli", dice Maxim Kach, funzionario dell’amministrazione cittadina. La Russia nega responsabilità. Sostiene che ad attaccare il teatro sia stato il battaglione Azov, i miliziani ultranazionalisti riconosciuti ucraini. Per Kiev, invece, non ci sono dubbi: "Sono stati i russi". Il bilancio dell'attacco è dunque da accertare: "Atto orribile e disumano", dicono dal consiglio comunale della città sul Mar d'Azov. È ancora impossibile conoscere il numero di vittime, perché la città continua a essere bombardata nelle aree residenziali. La morte è ovunque, a Mariupol. Lo raccontano gli ultimi giornalisti occidentali rimasti, Mystyslav Chernov ed Evgeniy Maloletka. Nei sotterranei degli ospedali, dove giacciono corpi piccoli e grandi, coperti da sacchi o teloni, in attesa che qualcuno vada a prenderli.

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Il teatro di Mariupol Foto: Ansa

2) Scia di sangue prima del cessate il fuoco?

Solo a Sud le forze russe sembrano riuscire ad avanzare sul terreno. Su tutti gli altri fronti è stallo. Nelle scorse 24 ore sono arrivate notizie di massacri in tutta l’Ucraina, da nord a sud: persone uccise nella coda per il pane a Chernihiv, persone ammazzate nella piazza del mercato a Kharkiv, il rifugio dei profughi nel teatro di Mariupol attacco dalle bombe. L'inizio di una trattativa reale (c'è una bozza per un cessate il fuoco ma l'accordo "è lontano" secondo il ministro ucraino Kuleba) non hanno fermato né i bombardamenti, né i combattimenti, anzi: ieri sono addirittura aumentati. "Non è una sorpresa: la storia insegna che proprio prima della tregua ci sono gli eccidi più feroci. In Bosnia come in Libano, nelle ultime ore di battaglia si è sempre registrata un’ostinazione rabbiosa. Gli eserciti si accaniscono per occupare quanto più terreno. In Ucraina però gli obiettivi non sono militari: sotto tiro ci sono donne e bambini intrappolati nelle città assediate - scrive Gianluca di Feo su Repubblica - [...] Quando le gente è obbligata a uscire in cerca di cibo, finisce sotto una pioggia di proiettili: era già accaduto a Sarajevo e ad Aleppo, adesso tocca a quattro milioni di esseri umani, tante sono le persone chiuse nella morsa dell’artiglieria di Putin. [...]  I russi hanno compreso di non avere soldati sufficienti per espugnare le città e allora cercano di costringere gli abitanti a fuggire o ad arrendersi".

3) La bozza di accordo

È emersa grazie al Financial Times una bozza di tregua con quindici punti al suo interno: nessuno la smentisce, solo che gli uomini più vicini a Zelensky sostengono che contenga unicamente il punto di vista dei russi. I punti principali sono sintetizzabili così 1 - Cessate il fuoco: l'accordo prevederebbe il ritiro dell’esercito russo dalle regioni invase a partire dal 24 febbraio, giorno d’inizio della guerra. Il cessate il fuoco sarebbe vincolato ad una serie di condizioni. 2 - La rinuncia alla Nato: tra le richieste la rinuncia da parte dell’Ucraina ad entrare nella Nato e la promessa di non ospitare basi militari straniere sul suo territorio. Da valutare lo status della Crimea, di Donetsk e Lugansk. 3 - La neutralità: per il capo delegazione russo Vladimir Medinsky, si tratterebbe di una neutralità sul modello di quella dell’Austria e della Svezia: l’Ucraina potrebbe avere un proprio esercito e una propria forza navale. 4 I Paesi garanti: in cambio della mancata adesione alla Nato, l’Ucraina potrebbe contare su garanzie di sicurezza internazionali per difendersi da eventuali minacce russe: i Paesi garanti sarebbero Usa, Regno Unito e Turchia.

4) L'attacco agli elicotteri russi a Kherson: cosa se ne può trarre

Le forze armate ucraine nelle ultime ore hanno messo a segno alcune piccole contro-offensive per alleggerire la pressione militare russa attorno a determinati obiettivi, soprattutto vicino a Kharkiv e Kherson. In quest'ultima città è stato attaccato a colpi di artiglieria il vicino aeroporto militare conquistato dai russi, dove erano stazionati numerosi elicotteri di Mosca. Almeno 6 sono stati messi fuori uso mentre erano al suolo. Cosa racconta questo attacco limitato? Primo, la volontà ucraina di continuare a resistere e a opporsi all'invasione russe. Secondo, lacune evidenti nelle capacità militari russe: le forze di Mosca, evidenziano fior di analisti militari tra cui Andrea Margelletti, non sono state in grado né di prevenire né di impedire tale attacco, esponendo i propri sistemi d'arma al fuoco.

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Elicotteri russi in fiamme vicino a Kherson. Foto Illia Ponomarenko/Twitter

5) L'Italia si prepara ad accogliere i profughi

Prima del weekend il Consiglio dei ministri dovrebbe approvare un decreto legge per stabilire quanto denaro stanziare per affrontare l'emergenza e per fissare le modalità dell'erogazione dei finanziamenti alle famiglie italiane disponibili ad ospitare chi scappa dalla guerra in Ucraina. Al momento sono previsti fondi per 500 mila euro ad ogni singola Regione per le spese sostenute in questa prima fase dell'accoglienza, per un totale di 10 milioni di euro. Ma ci sono anche intricati nodi politici e amministrativi da sciogliere, perché i Comuni insistono per avere più voce in capitolo e invocano direttive omogenee sul territorio nazionale per evitare un sistema di assistenza troppo frammentario e diversificato di regione in regione. La macchina organizzativa nazionale è comunque pronta, ma al momento la maggior parte dei profughi ha trovato alloggio presso i parenti che lavorano da tempo in Italia. Secondo i dati forniti dal ministero dell'Interno sono finora 47.153 i cittadini ucraini arrivati nel nostro Paese, di cui 24.032 donne, 4.052 uomini anziani e 19.069 minori. I posti nazionali, gestiti dal ministero dell'Interno, salgono da 8 mila a 12 mila, attraverso la rete dei Centri di accoglienza straordinaria (Cas) e del Sistema di accoglienza e integrazione (Sai). A questi si aggiungeranno gli immobili, case e alberghi, confiscati alla criminalità organizzata.

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