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Martedì, 19 Marzo 2024
Vittime e carnefici / Ucraina

L'Onu contro Mosca e Kiev: "Colpevoli di esecuzioni sommarie". Paura per la centrale di Zaporizhzhia

La missione delle Nazioni Unite accusa entrambe le parti di sparizioni forzate. L'Ucraina nega ogni colpa e rilancia l'allarme per la sicurezza della centrale nucleare

Non solo le violenze commesse dai russi, ma anche quelle compiute dagli ucraini. Mosca e Kiev accusate, entrambe, di crimini contro l'umanità. Dopo il mandato di arresto contro il presidente Vladimir Putin per le deportazioni di bambini in Russia, l'Onu muove accuse contro entrambe le parti per decine di esecuzioni sommarie. L'Organizzazione delle Nazioni Unite parla di atrocità compiute su entrambi i fronti. Tutti vittime, tutti carnefici.

"Siamo profondamente preoccupati dalle esecuzioni sommarie di 25 prigionieri di guerra russi e cittadini a cui è stato ordinato di combattere da parte delle forze ucraine, che abbiamo documentato - ha detto Matilda Bogner, funzionaria a capo della missione di sorveglianza dei Diritti umani dell'Onu in Ucraina - e per quella di 15 prigionieri ucraini, subito dopo la loro cattura da parte delle forze russe". Quindi ha denunciato casi di tortura e abusi.

Bogner ha chiarito che all'origine di tali violenze "c'è l'invasione russa dell'Ucraina" iniziata il 24 febbraio 2022, ma ha chiarito che anche le forze ucraine si sarebbero rese responsabili di atti che potrebbero rientrare nei crimini di guerra. Su alcuni dei casi registrati "sta già indagando la magistratura ucraina", ma non si è ancora arrivati a processo.

La funzionaria ha fatto sapere che la missione Onu ha documentato una quarantina di uccisioni extragiudiziali, a partire da 400 testimonianze raccolte tra prigionieri di guerra, metà dei quali ucraini rilasciati, mentre l'altra parte sarebbero militari russi detenuti nelle prigioni ucraine. La missione non ha invece potuto avere accesso ai prigionieri ucraini detenuti in Russia e nelle regioni occupate dell'Ucraina. In queste aree gli esperti dell'Onu hanno identificato 48 siti di internamento. Quanto agli abusi, Bogner ha aggiunto che se tali pratiche hanno riguardato entrambe le parti, gli ucraini in media sono più esposti: in media oltre nove intervistati su 10 hanno riferito di essere stato sottoposto a qualche tipo di violenza, a differenza dei russi, coinvolti in media per metà.

I bambini ucraini mai tornati a casa

Il report delle Nazioni Unite denuncia anche la pratica di minori ucraini trattenuti con la forza in Russia, un crimine di cui è stato accusato il presidente Vladimir Putin, facendo scattare un mandato d'arresto dalla Corte penale internazionale (Cpi). Il report riferisce il caso di 200 bambini che, dalla città di Karkhiv, sono stati mandati nei campi estivi di Krasnodarskyi Krai, in Russia. Terminato il campo però, le famiglie hanno denunciato che bambini e adolescenti non sono mai tornati, mentre sono stati iscritti in scuole russe. Il rapporto dell'Onu cita anche dati provenienti dalle autorità russe secondo cui 1.200 minori ucraini si troverebbero in strutture o alloggi in famiglia, tuttavia viene chiarito che il numero di minori ucraini non accompagnati residenti in Russia "resta imprecisato".

Kiev, tramite il difensore civico Dmytro Lubinets, respinge le accuse chiede di "conoscere i fatti e gli argomenti indiscutibili su cui si basano le conclusioni della missione". "L'Ucraina - dice - aderisce alle Convenzioni di Ginevra, al diritto internazionale ed è aperta alle organizzazioni internazionali. È sorprendente che durante i ripetuti incontri personali con il capo della Missione, Matilda Bogner, e la coordinatrice permanente del sistema delle Nazioni Unite in Ucraina, Denise Brown, non abbiano mai sollevato la questione del trattamento dei prigionieri di guerra russi".

La centrale nucleare di Zaporizhzhia in pericolo 

Kiev sposta il tema sulla precaria condizione della centrale nucleare di Zaporizhzhia.  "A seguito del calo dell'acqua dal bacino idrico di Kakhovka - dice il ministro della Protezione ambientale e Risorse naturali dell'Ucraina, Ruslan Strilets, in un aggiornamento su Facebook - esiste il rischio di un guasto dei sistemi di raffreddamento della centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande centrale nucleare d'Europa. Questo potrebbe significare un possibile scenario di Fukushima nel mezzo del continente europeo a causa della Russia".  (Nel 2011 uno tsunami ha danneggiato tre reattori a Fukushima causando un disastro ecologico, ndr)

Secondo il ministro, quasi 5 milioni di ucraini non hanno accesso all'acqua potabile, e un altro 70% della popolazione potrebbe rimanere senza questa risorsa a causa dei bombardamenti russi. 

Dall'inizio del comflitto sulla Centrale nucleare di Zaporizhzhia si concentra l'attenzione dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), che ora sottolinea la pericolosità delle continue disconnessioni dell'ultima linea elettrica di riserva rimasta nella centrale nucleare di Zaporizhzhia, in Ucraina. L'ultima linea elettrica di riserva da 330 kilovolt è stata danneggiata il 1° marzo ed è rimasta scollegata e in riparazione, ha dichiarato il capo dell'Aiea Rafael Grossi, aggiungendo che "la sicurezza nucleare della Znpp rimane in uno stato precario".

Da quando è stato disconnesso, l'impianto fa affidamento sui generatori diesel di emergenza per il raffreddamento del reattore e altre funzioni essenziali di sicurezza e protezione nucleare. "Chiedo ancora una volta un impegno di tutte le parti per garantire la sicurezza nucleare e la protezione della centrale", l'appello di Grossi. 

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