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Venerdì, 19 Aprile 2024
Scenari drammatici / Ucraina

Come sta cambiando la strategia della Russia in Ucraina

Zelensky: "E' tempo di colloqui di pace". Le forze russe si fermeranno dopo aver conquistato il Sud dell'Ucraina? Come sta cambiando la strategia e tutti gli errori di Mosca. L'esperto militare: "Una sorta di no-fly zone c'è già, di fatto"

"Colloqui significativi per la pace e la sicurezza per l'Ucraina sono l'unica possibilità per la Russia di ridurre i danni causati dai propri errori. È tempo di incontrarsi. Tempo di parlare. È tempo di ripristinare l'integrità territoriale e la giustizia per l'Ucraina. Altrimenti, le perdite della Russia saranno tali che mancheranno diverse generazioni future". A dirlo è il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un video pubblicato sui social. Dopo 24 giorni di guerra, Kiev è pronta a resistere all'assedio. Mariupol, a sud, sul Mare d'Azov, è sul punto di cadere. Per lo stato maggiore Ucraino tuttavia le forze di Mosca sono ancora ostacolate in tutti i principali obiettivi di guerra.

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Putin si fermerà dopo aver conquistato il Sud dell'Ucraina?

La "migliore" delle ipotesi, la meno cruenta ma forse non la più probabile secondo molti osservatori ed esperti militari, è che la Russia si fermi alla conquista della fascia Sud dell'Ucraina, da barattare magari col ritiro delle sanzioni, ottenendo il riconoscimento di Donetsk e Luhansk, il condono della Crimea e la neutralità dell'Ucraina. Ma è quest'ultimo punto quello più critico: di quali armamenti e protezioni potrà disporre poi Kiev si tratta in queste ore.

Nella guerra in Ucraina "attueremo tutti i nostri piani", ha detto Vladimir Putin ieri nell'inquietante adunata allo stadio Luzhniki di Mosca, appuntamento tradizionale in occasione dell'anniversario dell'annessione russa alla Crimea. Sul terreno, la strategia di Mosca non è chiara. Nel corso delle ultime ore, le forze russe hanno eseguito un nuovo attacco in profondità colpendo un obiettivo nell'estremità occidentale dell'Ucraina. Dopo l'attacco contro la base di Yavoriv, a pochi chilometri dal confine con la Polonia, ieri è stato preso di mira l'aeroporto di Leopoli, e nello specifico alcuni stabilimenti dell'aeroporto deputati alla manutenzione e alla riparazione dei Mig-29 dell'Aeronautica ucraina. Sta diventando una battaglia chiave anche quella per Izium (45.000 abitanti circa) nell'Oblast di Kharkiv. Da giorni si segnalamno combattimenti furiosi e le forze russe sarebbero arrivate nel centro città: se da qui l'esercito russo riuscirà a consolidare il controllo della zoma e  procedere verso Sud, potrebbe conseguire quello che l'analista Andrea Margelletti definisce "l'obiettivo tattico di prendere alle spalle le truppe ucraine che combattono al confine con le auto-proclamate repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk, intrappolandole in una sacca e bloccando ogni canale di collegamento e di rifornimento col resto del Paese".

Come sta cambiando la strategia e tutti gli errori di Mosca

Come sta cambiando la strategia di Mosca in Ucraina dopo oltre tre settimane di guerra? Secondo il colonnello John "Buss" Barranco, senior Us Marine e consigliere dello Scowcroft Center dell'Altlantic Council, "i russi pensavano di fare una guerra lampo e di installare un governo fantoccio. Ma ora che il progetto è saltato si stanno preparando alla guerriglia e all'assedio delle città". Significherebbe una guerra sul terreno di durata indefinibile, con un numero di vittime sempre più alto sia tra gli ucraini (militari e civili) sia tra i soldarti russi, poiché nei combattimenti dentro le città, fra le case "il supporto aereo è quasi azzerato".

Barranco non ha dubbi su quali siano stati gli errori strategici di Putin e dei vertici dell'esercito russo in Ucraina: "I russi hanno dispiegato 150-190mila uomini, sono pochi per distruggere le forze ucraine che ne hanno 250mila attive e 200mila riservisti e che da otto anni si addestrano a difendere il territorio". Pure il dispiegamento è stato squilibrato: Mosca ha disperso il potenziale fra Crimea e Bielorussia decidendo di colpire lungo quattro assi, e lo ha fatto senza schierare tutti gli effettivi disponibili. 

Tre opzioni militari in mano a Putin

Purtroppo, a meno di enormi passi avanti nei negoziati di pace che non sembrano dietro l'angolo, ci sono tre opzioni militari in mano a Putin, tutte ovviamente molto drammatiche: la prima, spiega Barranco, è quella di aumentare gli uomini sul campo; la seconda è accelerare l'assedio alle città tagliando i rifornimenti agli ucraini e infine  la più drammatica, "la distruzione di intere città come fu ad Aleppo e Grozny". L'Ucraina può contare però sulle armi più sofisiticate della Nato e questo per Barranco - in sintesi - significa che una sorta di "no-fly zone" è di fatto in vigore in Ucraina. "I sistemi S-300 possono colpire gli aerei che volano ad alta quota. Poi sono in funzione 56 Mig-29s ucraini. Insomma, una no-fly zone significa che se c'è qualche aereo nemico in volo può essere abbattuto. Che avvenga con i caccia, gli Stinger o gli S-300 non cambia".

L'invasione rallenta, la Russia subisce perdite gravissime (almeno 7mila soldati morti in meno di un mese di guerra, l’Urss in dieci anni di guerra in Afghanistan aveva contato 14mila morti) ma non si ferma. Una guerra con "i vecchi metodi". I russi vanno avanti più lentamente, spianando ogni cosa con l’artiglieria. Il simbolo di questa tattica militare è il “Martello di Stalin”, ovvero batterie semoventi da 203 millimetri che adesso sparano su Kharkiv e Sumy. Come nelle offensive sovietiche e come nella campagna cecena, i blindati si inoltrano nelle strade solo dopo la pioggia di razzi e cannonate. Dietro a loro, ci sono le fanterie che entrano nelle case in cerca dei nemici: a Mariupol i miliziani ceceni mitragliano ogni finestra che può nascondere un cecchino. La fase due dell’invasione potrebbe durare settimane.

Sullo sfondo, sempre lo stesso incubo, che porterebbe morte e distruzione su un'altra scala. La previsione più angosciante è quella del generale Scott Berrier, capo della Dia, l’intelligence militare americana: "Poiché questa guerra e le sue conseguenze diminuiscono lentamente la forza convenzionale, Mosca farà progressivamente affidamento sul deterrente nucleare per mostrarsi forte in patria e all’estero". Tradotto: l’impiego di una testata atomica tattica.

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