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Martedì, 16 Aprile 2024
MONDO

Siria, l'appello di Obama per convincere gli Usa

Il presidente americano cerca consenso per gli attacchi contro il regime di Assad. E l'Europa: "La diplomazia europea esige una risposta chiara e forte agli attacchi con armi chimiche in Siria"

Barack Obama ha chiesto ai membri del Congresso americano di "non rimanere ciechi" davanti all'uso di armi chimiche da parte di Damasco, in occasione del suo intervento settimanale alla radio. 

"Non possiamo rimanere ciechi davanti alle immagini della Siria che abbiamo visto. E' per questo che chiedo ai membri del Congresso, dei due partiti, di unirsi e di agire per promuovere il mondo nel quale vogliamo vivere, il mondo che vogliamo lasciare ai nostri figli e alle future generazioni", ha dichiarato il presidente americano che tenta di ottenere il consenso dal Congresso a degli attacchi in Siria.

Obama ha poi assicurato che sarà un'azione limitata in termini di portata e di tempo, senza truppe di terra. "Non sarà - ha affermato - un altro Iraq o un altro Afghanistan".

L'UE RISPONDE - La diplomazia europea esige una "risposta chiara e forte" agli attacchi con armi chimiche in Siria, la cui responsabilità viene addebitata al regime di Damasco. Parlando al termine dell'incontro tra i ministri degli Esteri dei 28 Paesi dell'Unione europea con il Segretario di Stato americano John Kerry, la responsabile della diplomazia europa, Catherine Ashton, ha dichiarato: "Vogliamo vedere una risposta chiara e forte".

Per l'Italia, il ministro degli Esteri Emma Bonino, ha ricordato che la Conferenza internazionale di pace Ginevra 2, per una fine negoziata della crisi in Siria, non è ancora naufragata del tutto. "Non credo né che sia stata archiviata né che non sia più possibile, difficile lo è sempre stata", ha spiegato la titolare della Farnesina.

Intanto, oggi, anche la Germania ha deciso di unirsi all'appello - lanciato ieri dagli Usa al G20 con un documento firmato in totale da 11 paesi fra cui l'Italia - nel quale si auspica una "reazione forte" dopo gli attacchi chimici in Siria, come ha annunciato il ministro degli Esteri tedesco Guido Westervelle proprio da Vilnius, dove oggi sono riuniti i ministri degli Esteri dell'Unione europea. L'annuncio tedesco è stato accolto con soddisfazione da Laurent Fabius, capo della diplomazia francese, che ha dichiarato che "il fatto che l'Europa sia unita è una buona cosa".

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