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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Siria, Trump ha ordinato l'attacco: missili su Damasco

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato in una conferenza stampa alla Casa Bianca "bombardamenti mirati su obiettivi militari in Siria". L'attacco deciso in accordo con Francia e Regno Unito

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ordinato il bombardamento di alcuni obiettivi militari in Siria in accordo con gli alleati, Francia e Regno Unito. La conferma in diretta in una conferenza stampa della Casa Bianca. Trump ha deciso di parlare alla Nazione mentre l’attacco era in corso. Il Segretario alla Difesa James Mattis ha parlato di come "nella prima ondata di attacchi siano stati colpiti degli obiettivi specifici usati dal regime siriano specificamente per l'uso e lo sviluppo di armi chimiche”.

Trump ordina bombardamenti sulla Siria

L’agenzia di stampa internazionale Reuters parla di esplosioni a Damasco, mentre il cielo della capitale della Siria è illuminato dai colpi della contraerea siriana che avrebbero intercettato alcuni missili. Osservatori locali riferisconi di obiettivi colpiti in aeroporti e basi militari. Esplosioni anche nelle basi di Hezbollah, la milizia siro-libanese finanziata dall'Iran.

L'attacco militare contro il regime siriano di Bashar Assad avviene in risposta al presunto utilizzo di armi chimiche durante l'ultimo bombardamento della città di Douma, ultimo bastione tenuto dai ribelli nella regione della Ghouta orientale, alla periferia di Damasco.

L'esercito americano conferma di aver colpito almeno tre obiettivi: un centro di ricerca vicino a Damasco, un magazzino di armi chimiche a Ovest di Homs e un posto di comando dell'esercito siriano. Il Generale Joseph Dunford ha spiegato come i bomardamenti termineranno quando il regime siriano fermerà l'uso di armi chimiche.

Attacco contro la Siria (FOTO ANSA)

Un ufficale statunitense ha affermato alla rete televisiva americana CNN come questa non sarà che la prima ondata di attacchi e di come il Pentagono sia in attesa di valutare la risposta della Russia.

Il Generale Joseph Dunford ha inoltre spiegato che gli obiettivi siano stati scelti per evitare di coinvolgere negli attacchi le forze dell'esercito russo dispiegate sul campo militare siriano. "Abbiamo usato i canali di comuncazione usuali per evitare di incorrere in incidenti nello spazio aereo".

Con gli Stati Uniti anche Francia e Regno Unito

"Ho ordinato alle forze britanniche di condurre attacchi coordinati e mirati per ridurre il potenziale dell'armamento chimico del regime siriano e dissuaderne l'uso". Così la premier inglese Theresa May in una nota diffusa in nottata da Downing Street nella quale si precisa che l'azione militare è realizzata con "gli alleati americani e francesi".

Il presidente francese Emmanuel Macron ha spiegato come il regime siriano ha "oltrepassato la linea rossa" dicendo inoltre di non avere dubbi sulla responsabilità del governo di Damasco circa la natura dell'attacco chimico a Douma. Macron ha confermato come l'operazione militare sia finalizzata a limitare le abilità del governo siriano a produrre armi chimiche.

In allerta anche l'esercito di Israele che teme una reazione degli Hezbollah libanesi o direttamente del regime di Damasco e dell’Iran dal confine siriano.

"Non finisce qui" 

L’operazione Usa in Siria “non è finita”. Lo ha riferito un alto funzionario della Casa Bianca alla Cnn. Stessa tesi sposata da altri due responsabili dell’amministrazione americana che hanno riferito alla rete americana che la reazione militare agli attacchi chimici non è l’ultimo passo. “Quello che avete visto stanotte non è la fine della risposta Usa…non è finita”, ha detto l’alto funzionario dell’amministrazione Trump. Il segretario alla Difesa Jim Mattis ha detto che quella di stanotte “al momento” è un operazione circoscritta. “Nel piano sono stati inseriti molti elementi di flessibilità per consentire ulteriori attacchi basati su quello che è stato colpito stanotte”, ha aggiunto il funzionario Usa.

Siria, 12 missili intercettati

La Difesa aerea siriana ha intercettato tutti i 12 missili cruise che erano stati lanciati contro l’aeroporto militare di Dumayr nell’ambito dell’attacco condotto all’alba di oggi da Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna. Lo ha annunciato la Difesa russa. Emergono quindi nuovi dettagli sugli obiettivi dei raid, che sedondo Damasco avrebbero creato danni materiali.

Washington, Parigi e Londra hanno parlato di obiettivi mirati, in particolare di un centro di ricerca e due centri di produzione di armi chimiche. Secondo lo Stato maggiore dell’esercito siriano la Difesa siriana è riuscita ad abbattere la maggior parte dei 110 missili lanciati nell’operazione internazionale. Mosca, principale alleato di Damasco, ha sottolineato che le unità di difesa russe in Siria non sono state coinvolte nell’azione di respingimento dei raid.

Le immagini da Damasco dal producer Arturas Kerelis @arturaskerelis

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