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Martedì, 23 Aprile 2024
Guerra in Ucraina

I vecchi caccia F16 all'Ucraina: il nuovo bivio della guerra

Armi a Kiev: questo Meloni ha promesso in Polonia prima di partire per Kiev mentre in Ucraina Biden incontrava Zelensky per parlare di caccia F16 e razzi a lungo raggio. A 24 ore dall'atteso discorso di Putin si teme una nuova escalation e l'Ue annuncia nuove sanzioni

Meloni in Polonia, Biden a Kiev e tra meno di 24 ore l'atteso discorso di Valdimir Putin alla Duma: la guerra in Ucraina vive l'attesa del primo anniversario dell'inizio del conflitto in un clima di tensione crescente. Ma per capire quale sarà il prossimo tassello del domino occorre fare un paio di passi indietro. 

Il primo step back ci porta sul fronte del Donbass dove la guerra continua giorno dopo giorno nelle trincee attorno a Bakhmut: l'esercito russo nonostante l'arrivo dei coscritti e l'uso massiccio di mercenari reclutati nei penitenziari della federazione non riesce a sfondare le difese ucraine. E proprio il fondatore del Gruppo Wagner che combatte in prima linea per Mosca Evgheny Prigozhin ammette "un grave problema" del rifornimento di munizioni per i suoi mercenari" a conferma delle divergenze con il ministero della Difesa russo.

Un altro passo lontano dal fronte ci porta ad Ankara dove il segretario di Stato americano Antony Blinken ha dato oggi il via libera dell'amministrazione statunitense alla possibilità che la Turchia possa acquistare aerei da combattimento F16. Un gioco di sponda per superare l'altolà della Turchia all'ingresso nella Nato di Svezia e Finlandia. Così mentre a Mosca Putin accoglie l'inviato di Pechino cercando di stringere un'alleanza quantomeno economica, si assiste a un crudele gioco a scacchi sulla pelle del popolo ucraino. 

Per la guerra in Ucraina "le prossime settimane e la prossima primavera saranno cruciali" avverte l'Alto Rappresentante dell'Ue Josep Borrell che spiega come la Russia stia ammassando 350mila soldati al fronte, quasi il doppio di quelli che c'erano all'inizio della guerra. In una guerra che si preannuncia ancora lunga l'Europa annuncia nuove sanzioni "entro il 24 febbraio" e un sostengo militare attraverso "possibili gare d'appalto a livello europeo per affrontare i bisogni urgenti dell'Ucraina" quanto a munizioni e armi.

Delineato quanto sopra ecco il viaggio di Giorgia Meloni, ora attesa a Kiev. Il generale Leonardo Tricarico, ex capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare e attuale presidente della Fondazione Icsa, ci aiuta a decriptare gli aiuti che l'Italia si appresta a fornire a Kiev, in particolare il sistema anti aereo Samp-t, efficace contro ogni tipo di incursione aerea. Sullo sfondo ci sono gli stessi F16 che gli Stati Uniti hanno promesso alla Turchia. Secondo il generale Tricarico, per eventuali aiuti aerei a Kiev, si dovrebbe puntare proprio sui vecchi aerei da combattimento F16 che per Kiev comporterebbe uno sforzo a portata degli ucraini di oggi. "L'Italia potrebbe teoricamente contribuire con "Tornado, Amx, Eurofighter, tutti e tre sistemi che si potrebbero inserire nella componente aero-tattico ucraina, ma io ritengo - sottolinea il generale Tricarico - che il mezzo su cui gli ucraini farebbero bene a puntare la loro attenzione in via esclusiva è l'F16, un sistema maturo, costruito in varie versioni, che può ricoprire tutta l'area di utilizzo della forza aerea". "Peraltro ci sono Paesi che se ne stanno liberando, come l'Olanda o la Polonia, e i piloti ucraini reclamano fin dai primi giorni della guerra la disponibilità di un velivolo tipo F16". Per questo tipo di mezzo, osserva il generale Tricarico, "ipotizzerei poche settimane per pilotare il velivolo, un raddoppio per l'uso del sistema d'arma e qualche mese per la manutenzione e la formazione degli specialisti e meccanici".

A un anno dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina quante possibilità ci sono che Washington autorizzi l'invio degli F-16, i jet militari considerati decisivi per una svolta nel conflitto? La visita di Joe Biden a Kiev è un atto forte certo, ma è un messaggio politico all'Ucraina, agli alleati occidentali e alla stessa America. Tuttavia dopo l'incontro con Zelensky Biden ha promesso nuovi aiuti, ma dei carrarmati Abrams o degli F-16 ancora non c'è traccia. Tuttavia l'ambasciatore Usa alle Nazioni Unite Linda Thomas-Greenfield ha detto domenica alla Cnn che, riguardo agli F-16, "Washington sta lavorando a stretto contatto e in modo diretto" con Kiev, per individuare "quali sono le loro necessità e quando ne avranno bisogno". Parole inusuali, che hanno sorpreso. A gennaio Biden era sembrato escludere un'apertura sugli F-16. Alla domanda se avrebbe accolto la richiesta di Zelensky, il presidente americano aveva risposto in modo secco: "No".

Il senatore repubblicano Lindsey Graham, che ha partecipato alla conferenza sulla sicurezza di Monaco, ha detto di ritenere "imminente una decisione" che preveda un addestramento militare per i piloti ucraini con gli F-16. "Loro - ha detto a Abc - hanno bisogno di un sistema militare, noi abbiamo bisogno di cominciare ad addestrare i piloti ucraini". Appena sabato il generale Christopher Cavoli, alla guida del Comando supremo alleato, ha detto ai legislatori di Washington che l'impiego di F-16, assieme a droni e missili a lungo raggio, potrebbero aiutare Kiev a raggiungere quel vantaggio decisivo sulla Russia e ad aprire le porte a un negoziato di pace. In una crisi che ha visto molte volte superare la "linea rossa", gli Stati Uniti si trovano di fronte all'ennesima linea da attraversare. A un anno dall'inizio del conflitto, la fine non appare vicina, ma una svolta sembra adesso meno lontana, in un senso o nell'altro.

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