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Giovedì, 25 Aprile 2024
tra condanna e neutralità / India

La guerra in Ucraina spacca il G20: il forum si chiude senza un testo ufficiale

Il vertice si conclude con una sintesi della presidenza di turno indiana che ribadisce la condanna della guerra lanciata dalla Russia in Ucraina

La "proposta di pace" cinese (dove non è presente la parola guerra) per il conflitto in Ucraina ha creato scompiglio nelle cancellerie mondiali. E questa spaccatura è emersa anche nel corso dell’ultimo G20 dei ministri delle Finanze e dei governatori delle banche centrali a Bangalore, in India. A dividere è la guerra in Ucraina, dove la riluttanza della presidenza indiana del G20 a inserire la parola "guerra" nel comunicato finale, assieme all'opposizione di Cina e della stessa Russia, ha fatto scomparire dal documento la "ferma condanna" di Mosca che i membri occidentali e i loro alleati vorrebbero inserire. Il risultato è stato quindi un 'chair's summary', in cui la maggior parte dei Paesi del gruppo ha "condannato con forza" la guerra in Ucraina e ha ribadito le proprie posizioni chiedendo il ritiro della Russia. La dichiarazione di condanna della guerra russa è stata approvata da tutti i membri, tranne Russia e Cina. 

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Il pesante ruolo della Cina e della Russia

Il documento finale del G20 che si è chiuso oggi 25 febbraio ripropone un copione già noto. Si è infatti presentata una situazione analoga a quella dei precedenti G20 che, da quando il conflitto ha avuto inizio, continuano a concludersi senza note ufficiali, proprio per la perseveranza di Pechino nel mantenere il suo ruolo di 'neutralità' ma, soprattutto, di alleato strategico di Mosca. Nel frattempo, l'esercito ucraino denuncia come la Russia abbia raddoppiato il numero di navi in servizio attivo nel Mar Nero che potrebbero prepararsi a ulteriori attacchi missilistici.

Una presa di posizione forte del G20 finanze, che nel comunicato finale del vertice di Bangalore condanni con fermezza la guerra lanciata dalla Russia in Ucraina, è "assolutamente necessaria", ha detto alla Reuters la segretaria al Tesoro Usa Janet Yellen di fronte alle divisioni sulla posizione da prendere nei confronti di Mosca. Yellen ha spiegato che lasciar fuori dal comunicato fiscale una condanna della guerra segnerebbe un passo indietro dal vertice G20 di Bali dello scorso novembre.

A dare un’idea di ciò che è accaduto nelle sale di Bangalore è stato anche il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. "Le contorsioni sull'Ucraina e soprattutto la sfida climatica complicano e aumentano le divergenze tra i Paesi - ha affermato il ministro dell'Economia italiano -. La sicurezza energetica e l'insicurezza alimentare stanno spaccando il mondo in due. La corsa alla transizione energetica non solo divide ma con l'aggiunta del controllo delle materie prime critiche sta provocando una frattura anche sul fronte occidentale tra Usa ed Europa, a sua volta molto frammentata. La sfida della transizione green invece di avere una risposta globale sta creando divergenze e spaccature a tutti i livelli".

Immediata la risposta di Mosca. La Russia ha accusato l'Occidente di aver ''destabilizzato i colloqui del G20''. È quanto si legge in una nota del ministero degli Esteri russo, che sostiene che i Paesi occidentali hanno tentato di forzare una dichiarazione congiunta sull'Ucraina "con ottica anti-russa".

"Ci rammarichiamo che le attività del G20 continuino a essere destabilizzate dal collettivo occidentale e utilizzate in modo anti-russo", ha affermato il ministero degli Esteri.

La neutralità dell'India

Durante il vertice, le nazioni occidentali hanno imposto una serie di nuove sanzioni alla Russia e hanno annunciato un maggiore sostegno economico all'Ucraina, mentre i Paesi in via di sviluppo come l'India, che hanno raccolto i benefici del petrolio russo a basso costo, evitando di esprimere critiche. Ora la palla passa ai ministri degli Esteri dei Venti che l'1 e il 2 marzo si riuniranno nella capitale indiana, New Delhi. Sul tavolo dei Venti Paesi anche la cancellazione del debito per i paesi più poveri, colpiti da un'inflazione fuori controllo a causa della guerra. Secondo i dati forniti alla riunione dal Fondo monetario internazionale circa il 15% dei paesi a basso reddito è in difficoltà debitoria e un ulteriore 45% è ad alto rischio. Poi la tassa globale sui giganti della tecnologia e l'ampliamento del mandato delle banche multilaterali di sviluppo come la Banca mondiale per aiutare le nazioni colpite dal cambiamento climatico.

Il doppio gioco della Cina nella guerra in Ucraina

La posizione di Delhi sulla guerra in Ucraina resta ambivalente, in qualità di presidente di turno del Gruppo l'India ha dovuto comunicare i risultati del summit ma solo pochi giorni fa si era comunque astenuta nella votazione per la risoluzione dell'Onu. Il governo indiano ha mantenuto finora una posizione ampiamente neutrale, rifiutando di incolpare la Russia per l'invasione, ma cercando una soluzione diplomatica. Il tutto continuando notevolmente a incrementare gli acquisti di petrolio russo.



 

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