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Sabato, 20 Aprile 2024
Guerra / Ucraina

Niente jet all'Ucraina (per ora)

Sale l'allarme per una nuova imminente offensiva su larga scala. Mosca avrebbe iniziato a dispiegare navi e sottomarini con armi nucleari tattiche nel Baltico e starebbe ammassando caccia al confine. Berlino torna a escludere in modo netto la fornitura di jet da combattimento a Kiev

La guerra in Ucraina è arrivata al giorno numero 357. Cresce l'allarme per una nuova imminente offensiva russa su larga scala. Mosca avrebbe iniziato a dispiegare navi e sottomarini con armi nucleari tattiche nel Mar Baltico e starebbe ammassando caccia al confine con l'Ucraina, secondo fonti d'intelligence. Ma gli Usa frenano. Oggi a Bruxelles c'è attesa per la conferenza stampa di Stoltenberg, segretario generale della Nato. "Le forze ucraine combattono metro per metro nel Donbass, dove la situazione al fronte resta estremamente difficile", ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel consueto messaggio serale al Paese.

Niente jet all'Ucraina

La fornitura di jet da combattimento all'Ucraina "non è al centro dell'attenzione per ora". Lo ha detto il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, in un'intervista all'emittente Ard. "Se il cielo sopra l'Ucraina rimarrà sicuro per i prossimi tre o quattro mesi, allora potremo parlare di tutti i passi successivi", ha detto Pistorius sottolineando che la priorità è garantire la sicurezza dello spazio aereo, il che richiede un sistema di difesa aerea operativo con munizioni sufficienti. 

Kiev ha chiesto l'invio di caccia multiruolo F-16 di produzione americana da settimane, da pochi minuti dopo l'annuncio sui Leopard 2. Tuttavia addestrare gli ucraini per l'utilizzo di un F-16 è di gran lunga più difficile rispetto all’artiglieria o ai carri armati, ci vorrebbero almeno sei mesi: è dotato di una serie di miglioramenti (radar molto efficaci, munizioni guidate di alta qualità e diverse funzioni high-tech) non presenti nei Mig-29 ucraini. Ora come ors, anche se con difficoltà, i russi possono ancora sostituire gli assetti abbattuti e riparare gli aerei danneggiati. Mentre in assenza di una produzione indigena di aerei e pezzi di ricambio, l'Ucraina non può sostituirli. Soprattutto, Kiev non può permettersi di perdere troppi piloti, il cui addestramento è molto più prezioso dell’aereo stesso. Se ne parlerà ancora tanto se la guerra continuerà nel corso del 2023, e tutto fa pensare che sarà così.

Intanto per la prima volta dalla fine della Guerra Fredda, Mosca ha ricominciato a dispiegare navi con a bordo armi nucleari tattiche, la stessa tipologia di missili che ha minacciato di lanciare sull’Ucraina: a rilevarlo è stato il servizio di intelligence norvegese nel suo rapporto annuale. "La parte fondamentale del potenziale nucleare russo è sui sottomarini e sui vascelli di superficie della Flotta del Nord", scrivono gli 007 di Oslo. "Una minaccia particolarmente seria in diversi scenari operativi in cui i Paesi della Nato potrebbero essere coinvolti". Ai tempi dell'Urss succedeva spesso che navi con testate nucleari incrociassero nel Baltico, poi una trentina di anni fa Mosca aveva smesso. "Si prevede che la Russia potenzierà il suo arsenale atomico". 

"La Russia sta ammassando aerei al confine con l'Ucraina"

Le agenzie d'intelligence occidentali sostengono che la Russia stia ammassando aerei al confine con l'Ucraina, segnale che Mosca potrebbe usare questi velivoli per supportare un'offensiva di terra: lo ha scritto il Financial Times. La guerra, a quasi un anno dal suo inizio, potrebbe entrare in una nuova fase. Per questo motivo, i Paesi occidentali hanno fornito all'Ucraina asset di difesa aerea e munizioni per cercare di contenere l'eventualità di un'ondata di attacchi aerei. Due funzionari hanno segnalato che le intelligence di Paesi Nato hanno rilevato che Mosca sta dislocando aerei ad ala fissa al confine con l'Ucraina.

"E' assolutamente chiaro che abbiamo una breve finestra di tempo per aiutare gli ucraini a prepararsi per un'offensiva e che essi hanno necessità abbastanza specifiche", ha spiegato al FT un alto funzionario dell'amministrazione Usa, il quale ha valutato come "abbastanza impoverita" la forza di terra russa e questo indica che Mosca "si sposterà su attacchi aerei". Mosca ha usato in maniera abbastanza limitata i suoi aerei dall'inizio della guerra. Secondo le valutazioni d'intelligence, al momento la forza aerea russa "potrebbe essere abbastanza ben preservata", a quanto dice un diplomatico Nato. Ci si attende quindi che venga usata per "tentare di disabilitare le difese aeree ucraine".

Per ora il segretario alla Difesa Usa Lloyd Austin, dal canto suo, ha ridimensionato l'allarme. "Per quanto riguarda il fatto che la Russia stia ammassando o meno i suoi aerei per un massiccio attacco, al momento non lo vediamo.
Sappiamo che la Russia ha un numero considerevole di aerei nel suo inventario e molte capacità rimaste", ha dichiarato in una conferenza stampa a Bruxelles, durante l'incontro del Gruppo di supporto per la difesa dell'Ucraina. 

Le prime due fasi della guerra

L'intelligence di Kiev nelle scorse settimane ha più volte detto che Putin avrebbe ordinato alle sue forze di impadronirsi del Donbass prima della fine della primavera. L'offensiva di Mosca, secondo vari osservatori, potrebbe salire di livello tra meno di dieci giorni in occasione della Giornata dei difensori della patria della Russia, che è il 23 febbraio, in cui si celebra l'esercito. La pensa allo stesso identico modo il segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa Oleksiy Danilov, che è uno degli uomini più vicini al presidente Zelensky, ed è titolare di dossier come i rapporti con gli oligarchi e la lotta alla corruzione "I russi amano collegare tutto a qualche data eclatante. Il compleanno di Putin, il 7 ottobre; il 22 dicembre per i cent'anni dell’Urss; poi Capodanno. Ora c'è il 24 febbraio". A Kiev sembrano aspettarsi per il 24 l'inizio della nuova offensiva russa. Ci sono precisi segnali di intelligence? "Certamente sì, e sono evidenti. Ma siamo preparati", ha detto di recente Danilov. "La guerra non durerà cinque o dieci anni - dice ancora il fidato collaboratore del presidente ucraino - Il mondo oggi è rapido. Nel 2024 ci saranno elezioni in molti Paesi, e la campagna elettorale inizierà già la prossima estate. Anche la nostra guerra parteciperà, in modo indiretto: voglio vedere coi miei occhi chi dirà di sostenere Putin, negli Usa o in Gran Bretagna o negli altri Paesi. E ci sono molti altri elementi che influiscono sulla guerra, e tutto quello che accade nel mondo è collegato: Putin si è chiuso da solo in un angolo morto". 

La prima fase dell'invasione a tutto campo della Russia si è conclusa con una debacle per le forze di Putin, che sono state respinte dal nord, poi dalla regione di Kharkiv a settembre, e poi ancora dall'oblast di Kherson settentrionale e dall'oblast di Kherson a ovest del Dnepr a novembre. La seconda fase è stata un tentativo di guerra di logoramento, con migliaia di mercenari e detenuti russi sacrificati per piccole conquiste territoriali intorno alle città di Bakhmut e Soledar, combinata con con attacchi missilistici di massa alle centrali elettriche, infrastrutture di trasmissione dell'energia elettrica e impianti idrici.

Questa seconda fase del conflitto è stata una sconfitta quasi completa quanto la prima. La Russia ha infatti utilizzato gran parte del suo arsenale di missili da crociera, e mentre la rete elettrica dell'Ucraina è malconcia, le luci restano accese ovunque, pur con limitazioni, e la volontà ucraina di combattere non è offuscata. 

La terza fase

Sta per iniziare la terza fase, come ha scritto di recente sul Guardian il giornalista Julian Borger: "Una battaglia a tutto campo per ottenere un vantaggio decisivo, utilizzando armi combinate - fanteria meccanizzata, artiglieria, potenza aerea e possibilmente assalto via acqua - per superare posizioni fisse. Il mondo non ha visto nulla di simile dalla guerra Iran-Iraq negli anni '80, mentre l'Europa non ha assistito a nulla del genere dalla seconda guerra mondiale". Il bilancio delle vittime della guerra in Bosnia di 100.000 morti è molto probabilmente già stato superato. "Organizzare un'importante offensiva in questa prossima fase della guerra sarà un'impresa enorme carica di rischi per entrambe le parti in conflitto. Attaccare postazioni fisse è sempre stato più costoso in vite umane e macchinari che difenderle", scrive Borger.

La capacità russa di sostenere manovre offensive su larga scala in questo momento "sarà davvero messa alla prova", dice Dara Massicot, ex analista senior del Pentagono. "Ci hanno provato l'anno scorso, e non è andata bene, e le forze che hanno lasciato sul campo non sono così professionali e l'attrezzatura non è così buona". Ma anche le truppe mal guidate, scarsamente equipaggiate e male addestrate possono essere schiaccianti, se in numero sufficiente, ancor di più con un'economia di guerra lanciata a pieno regime e in un paese con un'opposizione interna schiacciata dalla repressione.

Sul campo prosegue nel frattempo la feroce battaglia per Bakhmut, nel Donbass. Kiev nelle prossime settimane, secondo vari analisti, potrebbe cercare di colpire ovunque ritenga che le linee russe siano più fragili, nella zona di Luhansk, dove le truppe nemiche sono più demoralizzate. Su un elemento altri analisti però concordano appieno: il Cremlino può permettersi di gettare in battaglia un numero enorme di persone e subire enormi perdite senza reali conseguenze sociali su larga scala. Per adesso.

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