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Martedì, 23 Aprile 2024
Offensiva di primavera / Ucraina

La terza fase della guerra in Ucraina: cosa succederà

Il 23-24 febbraio inizierà una nuova offensiva di Mosca: "I russi amano collegare tutto a qualche data eclatante". Una battaglia a tutto campo per ottenere un vantaggio decisivo. L'Ucraina cercherà di colpire ovunque ritenga che le linee nemiche siano più deboli. Il mondo non ha visto nulla di simile dalla guerra Iran-Iraq negli anni '80

La Russia starebbe preparando una nuova massiccia offensiva per il 24 febbraio, a un anno dall'inizio della guerra. A dirlo è il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov, alla rete francese Bfm, aggiungendo che Mosca sta ammassando migliaia di soldati in previsione della nuova offensiva. Cosa bisogna aspettarsi nelle prossime settimane?

Mezzo milione di soldati russi mobilitati

Reznikov ha affermato che Mosca ha mobilitato circa 500.000 soldati per la potenziale offensiva. A settembre, il presidente russo Vladimir Putin aveva annunciato una mobilitazione generale di circa 300.000 soldati coscritti, necessaria secondo la propaganda di Mosca per garantire "l'integrità territoriale" del paese. Ma Reznikov ha suggerito che la cifra reale di uomini reclutati potrebbe essere molto più alta. "Ufficialmente hanno annunciato 300.000 nuovi soldati, secondo le nostre valutazioni sono molti di più", ha detto. 

Lasciati marcire i carri armati che potevano aiutare l'Ucraina

Nonostante alcuni pesanti combattimenti nella regione orientale del Donbass, la guerra è entrata in una sorta di stallo negli ultimi mesi da quando l'Ucraina ha riconquistato la città meridionale di Kherson. Con l'eccezione dell'avanzata russa sulla città di Soledar, nessuna delle due parti ha fatto grandi progressi territoriali. Tuttavia, un'offensiva di primavera russa  e una controffensiva ucraina sono state a lungo considerate probabili. L'Istituto statunitense per lo studio della guerra (ISW) ha recentemente affermato che Mosca potrebbe cercare di "intraprendere un'azione decisiva" e lanciare una "grande offensiva" a est. Reznikov ha affermato che i comandanti ucraini cercheranno di "stabilizzare il fronte e prepararsi a una controffensiva" prima della presunta avanzata russa. "Ho fiducia che l'anno 2023 possa essere l'anno della vittoria militare", ha aggiunto.

L'offensiva di primavera

L'intelligence di Kiev nelle scorse settimane ha rivelato che Putin avrebbe ordinato alle sue forze di impadronirsi del Donbass prima della fine della primavera. Ma all'inizio di questa settimana il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha avvertito il mondo intero che non vi sono indicazioni di alcun tipo secondo cui Putin limiterebbe i suoi obiettivi militari all'occupazione delle regioni orientali dell'Ucraina.

L'offensiva di Mosca, secondo vari osservatori, partirebbe tra venti giorni in occasione della Giornata dei difensori della patria della Russia, che è il 23 febbraio, in cui si celebra l'esercito. La pensa allo stesso identico modo il segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa Oleksiy Danilov, che è uno degli uomini più vicini al presidente Zelensky, ed è titolare di dossier come i rapporti con gli oligarchi e la lotta alla corruzione. Intervistato da Repubblica, dice: "I russi amano collegare tutto a qualche data eclatante. Il compleanno di Putin, il 7 ottobre; il 22 dicembre per i cent'anni dell’Urss; poi Capodanno. Ora c'è il 24 febbraio". A Kiev sembrano aspettarsi per il 24 l'inizio della nuova offensiva russa. Ci sono precisi segnali di intelligence? "Certamente sì, e sono evidenti. Ma siamo preparati", dice Danilov. "La guerra non durerà cinque o dieci anni - dice ancora il fidato collaboratore del presidente ucraino - Il mondo oggi è rapido. Nel 2024 ci saranno elezioni in molti Paesi, e la campagna elettorale inizierà già la prossima estate. Anche la nostra guerra parteciperà, in modo indiretto: voglio vedere coi miei occhi chi dirà di sostenere Putin, negli Usa o in Gran Bretagna o negli altri Paesi. E ci sono molti altri elementi che influiscono sulla guerra, e tutto quello che accade nel mondo è collegato: Putin si è chiuso da solo in un angolo morto". 

A proposito di date eclatanti, ottant'anni dopo la devastante battaglia per Stalingrado nel sud della Russia, uno dei capitoli più sanguinosi della seconda guerra mondiale, l'anniversario di oggi 2 febbraio per commemorare quella battaglia cruciale ha assunto un significato in più, alla luce dell'invasione dell'Ucraina. Il Cremlino ha fatto di tutto per presentare il conflitto durato quasi un anno come l'ennesima lotta contro il nazismo, come quella di due generazioni fa nella città meridionale ora chiamata Volgograd. E mentre si attende la visita del presidente russo, circola ovunque, come un mantra la frase: "Putin va a Volgograd, ma arriverà a Stalingrado". Insieme con le immagini diffuse sui social che dimostrerebbero come i cartelli stradali "Stalingrado" sono stati collocati all'ingresso di Volgograd prima della visita di Vladimir Putin in città. I simboli delle forze russe in Ucraina - le lettere Z e V - sono esposti fianco a fianco di striscioni e memoriali in onore delle truppe sovietiche. Il messaggio secondo cui Mosca "ancora una volta" deve combattere il "fascismo europeo", fa eco alle giustificazioni del presidente russo Putin, usate quando ha lanciato l'offensiva nel febbraio dello scorso anno, promettendo di "denazificare" l'Ucraina.

La terza fase della guerra in Ucraina

La prima fase dell'invasione a tutto campo della Russia si è conclusa con una debacle per le forze di Putin, che sono state respinte dal nord, poi dalla regione di Kharkiv a settembre, e poi ancora dall'oblast di Kherson settentrionale e dall'oblast di Kherson a ovest del Dnepr a novembre. La seconda fase è stata un tentativo di guerra di logoramento, con migliaia di mercenari e detenuti russi sacrificati per piccole conquiste territoriali intorno alle città di Bakhmut e Soledar, combinata con con attacchi missilistici di massa alle centrali elettriche, infrastrutture di trasmissione dell'energia elettrica e impianti idrici.

Questa seconda fase del conflitto è stata una sconfitta quasi completa quanto la prima. La Russia ha infatti utilizzato gran parte del suo arsenale di missili da crociera, e mentre la rete elettrica dell'Ucraina è malconcia, le luci restano accese ovunque, pur con limitazioni, e la volontà ucraina di combattere non è offuscata. Sta per iniziare la terza fase, come scrive sul Guardian il giornalista Julian Borger: "Una battaglia a tutto campo per ottenere un vantaggio decisivo, utilizzando armi combinate - fanteria meccanizzata, artiglieria, potenza aerea e possibilmente assalto via acqua - per superare posizioni fisse. Il mondo non ha visto nulla di simile dalla guerra Iran-Iraq negli anni '80, mentre l'Europa non ha assistito a nulla del genere dalla seconda guerra mondiale". Il bilancio delle vittime della guerra in Bosnia di 100.000 morti è molto probabilmente già stato superato. "Organizzare un'importante offensiva in questa prossima fase della guerra sarà un'impresa enorme carica di rischi per entrambe le parti in conflitto. Attaccare postazioni fisse è sempre stato più costoso in vite umane e macchinari che difenderle", scrive Borger.

La capacità russa di sostenere manovre offensive su larga scala in questo momento "sarà davvero messa alla prova", dice Dara Massicot, ex analista senior del Pentagono. "Ci hanno provato l'anno scorso, e non è andata bene, e le forze che hanno lasciato sul campo non sono così professionali e l'attrezzatura non è così buona". Ma anche le truppe mal guidate, scarsamente equipaggiate e male addestrate possono essere schiaccianti, se in numero sufficiente. L'Ucraina, secondo vari analisti, cercherà di colpire ovunque ritenga che le linee russe siano più deboli e fragili, e ciò potrebbe avvenire soprattutto nell'est, nella zona di Luhansk, dove le truppe nemiche sono più esauste e demoralizzate. Su un elemento altri analisti però concordano appieno: il Cremlino può permettersi di gettare in battaglia un numero enorme di persone e subire enormi perdite senza reali conseguenze sociali su larga scala. Ma per quanto ancora potrà permettersi di farlo? Su questo non ci sono certezze.

La guerra in Ucraina è arrivata, intanto, al giorno numero 344.

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